Lo sostengono i medici del Sol Levante, terra di gente longeva e con un problema con la vecchiaia: «Troppa gente che ha ancora voglia di contribuire costretta a smettere». Oggi si vive più a lungo e la società deve iniziare ad adattarsi, per esempio estendendo l'età di pensionamento, per chi lo vorrà, a 75 anni. «C'è chi a 60 anni si sente ancora bene e vuole continuare a lavorare, è importante che possa continuare a farlo. Altrimenti chi dava il suo contributo alla società si trova a dover dipendere proprio da quest'ultima», ha spiegato alla stampa straniera Yasuyoshi Ouchi ex-responsabile dell'Associazione terza età nipponica. Alla domanda: ma perché proprio 75 anni? «Abbiamo notato che dal punto di vista clinico a quell'età in genere il cambiamento dello stato di salute è evidente, è un vero e proprio “punto di svolta”» ha risposto Yasuyoshi Ouchi.
(Fonte: tratto dall'articolo)