Con la caduta del prodotto interno lordo le pensioni degli italiani che usciranno dal mondo del lavoro nei prossimi anni subiranno delle riduzioni.
Per ora la riduzione prevista dell'assegno lordo sfiora il 3%, ma è destinata ad accentuarsi.
Questo perché nel sistema contributivo il calcolo dei trattamenti previdenziali è legato all'andamento dell'economia del Paese. E la terribile recessione dovuta all'emergenza Covid ne misurerà concretamente l'effetto. Sono possibili tre situazioni: chi alla fine del 1995 (spartiacque della riforma Dini) aveva almeno 18 anni di contribuzione è stato collocato nel sistema retributivo; di conseguenza ha il calcolo contributivo solo dal 2012 in poi. Peggiora la situazione di chi, al passaggio tra 95 e 96 aveva invece meno di 18 anni e ricade nel sistema misto, quindi si vede applicare il calcolo contributivo da quell'anno in poi. Ma va peggio a chi ha iniziato a versare contributi dal 1996 ed avrò un assegno integralmente contributivo.
Se il PIL del 2020 sarà peggio di quanto stimato, la rivalutazione degli assegni pensionistici sarebbe comunque nulla, ma con recupero a scapito del pensionato sui tassi degli anni successivi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)