Si è conclusa la sesta edizione di Corti di Lunga Vita, il concorso internazionale di cortometraggi promosso da 50&Più. La cerimonia di premiazione, al Cinema Troisi di Roma, ha visto trionfare l’opera El regalo dell’attrice e regista spagnola Rosario Pardo per la categoria internazionale e Mani tese di 50&Più Lecce per il Premio 50&Più.
Sul tema di questa edizione - "Eccomi" - si sono cimentati oltre 60 registi italiani e stranieri, i soci e le associazioni provinciali. “Corti di Lunga Vita - ha spiegato Gabriele Sampaolo, Segretario Generale 50&Più - si conferma un appuntamento importante per la nostra associazione. Il tema di quest’anno è in linea con quelli delle passate edizioni, vuole significare ‘assunzione di responsabilità’ perché a volte basta una mano tesa per cambiare una situazione. Eccomi’ è un moto inverso: se frammentazione è il contrario di unità e individualismo è il contrario di altruismo, allora il contrario di egoismo è “eccomi”. È da qui che tutti dobbiamo partire per fare la differenza e prenderci la responsabilità di rendere la società sempre più inclusiva e altruista. Sarebbe bello se il prossimo anno i corti venissero proiettati anche nelle nostre sedi provinciali, perché sono sempre un messaggio di amicizia, speranza e condivisione”.
Dopo un’attenta valutazione del Centro Studi 50&Più, la giuria - presieduta da Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, con il supporto di Flavio De Bernardinis, critico cinematografico e docente al Centro Sperimentale di Cinematografia; Doriana Leondeff, sceneggiatrice e vincitrice di un David di Donatello e di un Nastro d’argento per la sceneggiatura di Pane e tulipani e da Lidia Ravera, giornalista e scrittrice della collana Terzo Tempo dedicata a romanzi che narrano storie di over 60- ha decretato i vincitori.
I vincitori della sesta edizione
Nella sezione del concorso dedicato alle opere internazionali il primo premio è andato a El regalo di Rosario Pardo. Una storia di speranza, resilienza e possibilità. Attraverso la narrazione di destini diversi, il corto mostra come il passato e il presente possano intrecciarsi per costruire un avvenire migliore per le generazioni future.
Al secondo posto L’alfiere di Romeo Pizzol e Daniele Camerlingo. Il corto mette al centro un legame duraturo che sa resistere allo scorrere del tempo e al passaggio delle generazioni. Un piccolo litigio permette di costruire un ponte verso una relazione significativa in una cornice coinvolgente e suggestiva che sa racchiuderla dall’inizio alla fine.
Terzo classificato Albicocche di Pasquale Armenante. Il ricordo della nonna, dei gesti familiari e dei luoghi cari sono protagonisti del racconto e restituiscono una storia che sa emozionare. Il ribaltamento dei ruoli e delle capacità di prendersi cura delle persone care trascende l’appartenenza generazionale e regala una tenera sensazione di nostalgia.
A ricevere la Menzione della Giuria Il racconto di Ester di Simone ed Emiliano Barletta, un cortometraggio a cui ha preso parte anche l’attore Andrea Roncato che interpreta un sopravvissuto alla Shoah.
I vincitori del Premio 50&Più
Nella categoria riservata al Premio 50&Più si aggiudica il primo posto Mani tese realizzato da Ornella Cucci e Valeria Marrella per 50&Più Lecce. Violenza e riscatto collettivo sono i temi su cui è costruita la sceneggiatura di questo corto. La storia racconta uno spaccato sociale quanto mai attuale in cui la solidarietà e la disponibilità incontrate inaspettatamente in un momento di profonda difficoltà spalancano le porte alla rinascita.
Note nel tempo di Andrea Luca Conti e presentato da Tiziana Monforti Ferrario ha conquistato il secondo posto. Un racconto emozionante che sa condensare la bellezza della ricerca e la pacatezza dell’attesa. Il tempo, protagonista immateriale del corto, lascia riaffiorare ricordi e sensazioni di una storia che non è mai finita. È così che un’amara delusione diventa una dolce gratificazione grazie all’arrivo di un estraneo.
Al terzo posto, infine, Il primo sorriso di Bruno Luca Perrone per 50&Più Brindisi. La narrazione per immagini lascia uno spazio assoluto e poetico all’interiorità del protagonista. I suoi silenzi, i dialoghi ridotti all’essenziale, i luoghi che attraversa e i primi piani del volto comunicano molto più delle parole. Creano un ponte tra la sua storia passata e quella che, a mano a mano, prende posto accanto agli altri.
(Fonte: https://www.spazio50.org/premiati-i-vincitori-della-sesta-edizione-di-corti-di-lunga-vita-al-cinema-troisi/)