Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

I soliti veceti

Bora.la, 2020

I soliti veceti

“I soliti veceti”, esordio letterario in dialetto triestino di Raimondo Cappai e Paolo Stanese, nel titolo strizza l’occhio al celebre film cult “I soliti sospetti”.

Ingredienti del libro sono un colpo memorabile alla Banca d’Italia pensato da cinque anziani tipicamente triestini legati da mille aneddoti e maldobrie (dal croato malo dobro=poco bene, mica bene,  oppure dal latino malus opus = cattiva azione, marachella, birbonata).

Tra un “otavo”, una polpetta e un classico “panin de coto col cren” gli autori ci porteranno in giro per molti locali tipici di Trieste. In ognuno di questi, i protagonisti del libro narrano molti divertenti aneddoti della loro gioventù. 

All’Approdo scopriremo così la storia della “banca dei zingani”, da Roby Scussa quella del brevetto di alcune talpe sotterranee molto particolari, da Gildo la leggenda di un meccanico infallibile, e così via. L'altro protagonista del libro è un giovane disoccupato che passa le sue giornate in giro per i buffet della città. Sarà proprio lui a svelare il collegamento tra le maldobrie ed il colpo in Banca, in un finale ricco di colpi di scena.


(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, cittàBora.la
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero
Fontehttps://bora.la/2020/02/19/i-soliti-veceti-le-maldobrie-di-una-banda-di-cinque-in-soliti-sospetti/
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampaBora.la, 2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Atteggiamento verso invecchiamento