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Sacchi Gian Carlo, Marchetta Marco

I fabbisogni formativi della popolazione adulta nella città di Piacenza

Auser Informa, 6, 2016

Il 26 ottobre 2015 sono stati presentati alla città i risultati di una ricerca promossa dall’Auser piacentina, patrocinata dalla Amministrazione Comunale e realizzata in collaborazione con la sede locale dell’Università Cattolica, al fine di rilevare i fabbisogni formativi nella popolazione adulta di Piacenza. Un’indagine“campionaria” che è il punto di partenza per ogni buona programmazione se si pensa all’adulto non come destinatario di azioni legate a risultati finali precostituiti sia in ambito accademico che lavorativo, ma come soggetto che decide di “mantenersi in forma” per saper affrontare i cambiamenti, aumentare le conoscenze e conservare i diritti di cittadinanza. La ricerca è alla base del progetto che l’Università Popolare dell’età libera “G. Malvermi” di Piacenza vuole offrire al territorio, come luogo di mediazione culturale e di crescita della popolazione stessa, anche per andare incontro alle indicazioni europee. Si è trattato, non tanto di verificare le motivazioni di coloro che già partecipano ad attività formative, ma di cercare di portare alla luce una consistente utenza sommersa che è proprio quella che manca all’appello dell’Europa. Fra le 291 interviste effettuate da studenti universitari in tirocinio, divise a metà tra maschi e femmine; il 45,1% del campione dichiara un’età compresa tra i 45 e i 65 anni, il 31% inferiore e il 23,8% superiore. Il 56% degli intervistati si presenta come lavoratore, a metà anche qui tra pubblici e privati, il restante 36% inattivo e il 7,9% in cerca di lavoro. Il 28,5% possiede un titolo di studio di licenza elementare o media, il 45% un diploma di scuola superiore e il 26% una laurea. Il 19,3% della popolazione giovane si dimostra interessato a frequentare corsi di formazione anche a pagamento, mentre il 34,5% di quella più anziana lo farebbe solo gratuitamente. In tutte le fasce di età c’è interesse per le materie pratiche, mentre tende a ridursi con l’avanzare degli anni quello per le discipline sociali e l’informatica, che prevale invece tra gli occupati e gli inattivi. La preferenza per le materie umanistiche viene accordata dai pensionati. Esiste comunque un 46% che non è interessato alla formazione e qui si apre un grosso problema sulla motivazione se si vuole perseguire lo standard europeo. Accanto al disinteresse c’è la mancanza di tempo, da parte di chi lavora: alla disponibilità a realizzare corsi serali non corrisponde una reale adesione da parte di chi assicura il welfare nel nostro Paese: i nonni.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Sacchi Gian Carlo, Marchetta Marco
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2016
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero6
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAuser Informa
Subtitolo in stampaAuser Informa, 6, 2016
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
Volume
Approfondimenti
Sacchi Gian Carlo, Marchetta Marco
Parole chiave: Cultura e informazione: fruizione e richiesta Formazione ed educazione Invecchiamento attivo Università della terza età