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Nania Rachel

Hospital Readmissions for Infections Too High Among Older Adults, Study Finds

www.aarp.org, 25-10-2019

Troppi degli iscritti a Medicare - il programma di assicurazione sanitaria americano per le persone dai 65 anni in su - vengono riammessi in ospedale per essere curati per la stessa infezione che avevano contratto quando erano pazienti.

Questo è quanto risulta da una ricerca effettuata dell’Università del Michigan, dopo aver controllato i dati sui pazienti ricoverati in 318,000 ospedali, dai quali emerge che il 2,5% di loro, dai 65 anni, in su è stato riospedalizzato nell’arco di un mese dopo le sue dimissioni, sempre per la stessa infezione che aveva contratto da ricoverato, quella che, in gergo, viene detta “infezione collegata”.

Geoffrey Hoffman, l’autore dello studio, fa notare che il numero potrebbe sembrare irrilevante, ma in realtà dovrebbe essere vicino allo zero, poiché si parla di persone che devono essere di nuovo ricoverate a causa di un infezioni facilmente curabili per via antibiotica, quali quelle causate da Clostridioides difficile (un germe comunque potenzialmente mortale e che è risultato essere il germe infettivo più comune nei pazienti riammessi), o quelle dovute a problemi nel tratto urinario .

Medicare eroga incentivi finanziari agli ospedali affinchè questi si adoperino per ridurre il rischio di infezioni contratte dai pazienti nel corso del loro ricovero. Se un iscritto al sistema sanitario è colpito da una infezione, né lo Stato né il paziente risarciranno l’ospedale per le cure prestate. Secondo Hoffmann, estendere questo principio ai pazienti monitorati dopo il loro rilascio, potrebbe sicuramente essere un mezzo per ridurre il numero delle riammissioni.

È stato inoltre rilevato che i pazienti dimessi dall’ospedale che tornano alla propria abitazione, hanno il 38% in più delle possibilità di farvi ritorno rispetto a chi dall’ospedale passa a strutture infermieristiche specializzate le quali, al contrario, sono tipicamente considerate luoghi pericolosi dove è facile prendere infezioni o che queste passino da un paziente ad un altro.

Inoltre, sempre da questi dati, emerge che le riammissioni in ospedale possono essere spesso considerate veri e propri indicatori della qualità della vita; infatti, chi lascia il letto di ospedale ma a casa non può godere di una assistenza qualificata o non è autosufficiente, ha ovviamente più probabilità di rientrarvi.

Gli anziani, poi sono la categoria più a rischio in caso di un nuovo ricovero. Infatti, oltre ad essere esposti al rischio infettivo, sono generalmente costretti per la loro condizione, a rimanere a letto a lungo, senza muoversi all’interno della struttura, con una grave compromissione del loro tono muscolare e psichico. Hoffman ha affermato che l’ultima cosa che vuole è aggiungere un ulteriore fardello sulle spalle dei pazienti e dei loro familiari, ma raccomanda loro di tenere ben presenti i rischi cui possono andare soggetti fuori dalla struttura, considerando che lo scopo del paziente, una volta fuori dall’ospedale, è non tornarci più.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Nania Rachel
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LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-10-25
Numero
Fontewww.aarp.org
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampawww.aarp.org, 25-10-2019
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Nania Rachel
Attori
Parole chiave: Assistenza Domiciliare Cure a domicilio Dimissioni ospedaliere Ospedale