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Negrotti Enrico

Hospice: di qualità, ma pochi. «Criticità» nella rete a domicilio

Avvenire, 08-02-2022

Secondo l’ultimo Rapporto al Parlamento sulla 38/2010, la legge che tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, in Italia l’offerta delle stesse è minore delle necessità. Il Rapporto – che dovrebbe essere annuale ma che fu presentato nel gennaio 2019 su dati che si fermano al 2017 –, riconosce che il quadro è caratterizzato da luci e ombre, con forti disomogeneità a livello regionale e locale.Tuttavia rilevava anche un progressivo miglioramento della qualità delle cure, una crescita dell’offerta assistenziale nei regimi domiciliare e residenziale e un progressivo sviluppo delle Reti regionali e locali sia di cure palliative sia di terapia del dolore.

Secondo Gino Gobber, presidente della Società italiana di Cure palliative (Sicp) la situazione è però migliore di quanto appare nel Rapporto. Spiega Gobber: «In una delle misure approvate per la lotta al Covid-19, è stato dato alle Regioni il compito di completare in un triennio l’articolazione delle reti di cure palliative. L’iniziativa corre parallela a una survey realizzata dalla Sicp e dal Ministero della Salute, che fornirà dati sugli operatori (non solo medici) che lavorano all’interno delle reti di cure palliative».

 Da questo insieme di dati, conclude, si dovrebbe capire qual è la carenza tra ciò che esiste e ciò che serve nel campo delle cure palliative. Il Rapporto 2019 si sofferma infatti soprattutto sulla rete degli hospice, con i fondi stanziati nel 1999 che a settembre 2018 non risultavano ancora completamente impiegati. Il numero complessivo degli hospice nel 2017 era di 240 (9 in più di tre anni prima), con 2.777 posti letto (226 in più), ma ad oggi sono almeno 300. Il Rapporto indica che in base allo standard (individuato da un decreto del ministero della Salute del 2007), i posti letto negli hospice dovrebbero essere uno ogni 56 deceduti per causa di tumore: il deficit nazionale è dell’8,8%, ma alcune Regioni si presentano fortemente carenti.

 E non ottimale è la durata delle degenze: il che significa che la richiesta di ricovero avviene troppo spesso negli ultimi giorni di vita.Tasto dolente è la ricognizione delle cure palliative domiciliari. Il Rapporto riconosce che l’assistenza palliativa domiciliare presenta ancora molte criticità perché i pazienti «sono molto al di sotto del fabbisogno programmato». Anche se si è registrato un aumento del numero totale di pazienti assistiti pari al 32,19% tra il 2014 al 2017. Tuttavia nell’ultimo anno esaminato, si è verificata la tendenza a ridurre il numero di giornate di cure palliative domiciliari.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Negrotti Enrico
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2022
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-02-08
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 08-02-2022
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Negrotti Enrico
Attori
Parole chiave: Centro di documentazione Cure palliative Hospice