Più della metà delle donne di età pari o superiore a 45 anni intervistate dal sito web di consulenza Workingwise.co.uk ha affermato di ritenere che la loro pensione, inclusi lo stato, il posto di lavoro e gli accordi presi da loro stesse, non saranno sufficienti a mantenerle economicamente dopo l'età pensionabile. Workingwise ha affermato che il suo rapporto, Gendered Ageism, mette in evidenza l'impatto sulle pensioni dovuto alle interruzioni di carriera delle donne, come ad esempio l’assenza temporanea per maternità o l'assistenza ai figli e ad altri familiari.
Sottolinea inoltre l'impatto che il lavoro a tempo parziale ha sul reddito da pensione, poiché l'83% delle 1.300 donne intervistate aveva lavorato part time per almeno un anno nel corso della carriera. Quasi il 75% delle intervistate ha affermato che questo è il motivo per cui la pensione non sarà sufficiente per vivere e sarà necessario continuare a lavorare. Circa il 60% delle intervistate ha affermato che la carriera è stata influenzata dalla necessità di assistere un familiare, mentre più di un quarto ha affermato che la menopausa le ha trattenute sul posto di lavoro.
Gillian Nissim, fondatrice di Workingwise, ha dichiarato: “Il divario pensionistico di genere è del 37,9%, il che sembrerebbe sorprendente, almeno finché non si vedono i risultati di questo rapporto che rivela che, dal momento in cui le donne hanno responsabilità di assistenza, le loro pensioni iniziano a crollare. È più probabile infatti che su di loro pesino responsabilità di assistenza continua, il che significa che ridurranno le loro ore, lavoreranno part-time o richiederanno un lavoro flessibile e sono queste necessità che stanno inducendo le donne a ridurre o addirittura interrompere i pagamenti della pensione. Queste decisioni di carriera si riproporranno negativamente al momento della pensione”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)