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Rampini Federico

Giappone e Usa verso i 70 anni di età pensionabile (e disoccupazione giovanile ai minimi)

www.corriere.it, 22-11-2022

Il Giappone ha un record di anziani al lavoro: il 25% degli over 65 restano in attività, contro il 18% negli Stati Uniti. L’anno scorso il governo di Tokyo ha fatto un ulteriore passo verso l’allungamento dell’età pensionabile, chiedendo alle grandi aziende di mantenere nei loro organici tutti quei dipendenti che desiderino lavorare fino ai 70 anni. Tokyo offre un incentivo di questo tipo: 0,7% di aumento della pensione per ogni mese aggiuntivo lavorato, a coloro che accettano di rinviare il proprio pensionamento oltre i 65 anni.

 L’incentivo mensile è cumulabile fino al compimento dei 75. Così per una persona che continui a lavorare per un decennio finale, dai 65 fino ai 75, l’incremento totale della pensione raggiungerà l’84%. Si avvicina cioè a un raddoppio dell’assegno mensile per gli anziani. La denatalità nipponica è una scelta delle donne: si sposano meno, e anche quando si sposano fanno meno figli, o nessuno. Da un lato c’è un mercato del lavoro sempre più ricettivo per la forza lavoro femminile, e questo è positivo (un esempio: la partecipazione al lavoro delle donne tra i 25 e i 29 è quasi raddoppiata in cinquant’anni, passando dal 45% nel 1970 all’87% nel 2020).

Sul versante negativo invece ci sono modelli culturali antiquati, eredità di una culturale patriarcale e maschilista: tra le sue manifestazioni, c’è una ripartizione iniqua delle responsabilità all’interno della coppia, per quanto riguarda l’educazione dei figli e le altre incombenze domestiche. Inoltre una caratteristica nipponica è il rifiuto di cercare nell’immigrazione una soluzione alla decrescita demografica. Negli USA per la maggior parte delle attività non esiste un’età obbligatoria in cui si è costretti ad andare in pensione per legge.

In generale ci si affida al meccanismo decisivo è un sistema pensionistico basato sul «contributivo puro»: la Social Security fondata da Franklin Roosevelt nel 1934. In pratica la pensione è strettamente proporzionale ai contributi versati o trattenuti; di conseguenza si è liberi di lasciare il lavoro quando si vuole, ma  l’assegno della Social Security sarà commisurato a quanto  versato; più si rimane al lavoro più cresce la pensione. L’idea alla base del modello italiano (e di quello europeo).

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Rampini Federico
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Anno Pubblicazione
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-11-22
Numero
Fontewww.corriere.it
Approfondimenti Onlinehttps://www.corriere.it/oriente-occidente-federico-rampini/22_novembre_22/giappone-usa-70-anni-eta-pensionabile-disoccupazione-giovanile-minimi-b06f149a-6a5a-11ed-a550-30a162b39b6b.shtml?refresh_ce
Subtitolo in stampawww.corriere.it, 22-11-2022
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Rampini Federico
Attori
Parole chiave: Sistema pensionistico