La Serie A italiana non è roba per giovani e il campo – e la panchina - lo dicono da tempo. La tendenza è chiara: stop a scommesse ed esperimenti, per il tecnico si punta sull'usato sicuro. E, nel profondo rosso nei conti, l'investimento vira sul top coach più che sul top player. In panchina prende così forma il Campionato più anziano almeno del dopo Calciopoli: mai tanti over 60 (Andreazzoli, Castori, Gasperini, Sarri e Spalletti) e non più di 5 dai 45 anni in giù (Simone Inzaghi, Italiano, Dionisi, Zanetti e Thiago Motta) come accaduto solo nel 2008 e nel 2015.
Anche l'età media è da record: quasi 53 contro i 50 della scorsa stagione e i 45 anni e mezzo del minimo toccato nel 2005. Se poi si considerano le «7 sorelle» scudettabili, la media, lievita a 57 anni.Quella italiana, comunque, non è la classe tecnica più anziana dell'Europa che conta. Il primato è della Ligue 1 francese, con una media vicina ai 54 e due soli Under 45. Meno anziani sono gli allenatori della Liga spagnola (media di poco inferiore ai 52) e quelli della Premier inglese (50). La terra promessa per gli emergenti è però la Bundesliga tedesca. Ben 10 squadre su 18 sono guidate da chi non ha più di 45 anni e il più vecchio (Streich del Friburgo) ne ha 56.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)