Ieri, mercoledì 30 ottobre, si è svolto a Madrid il Secondo Forum della Senior Economy, organizzato dalla Fundación Instituto de Empresa, CaixaBank, Enisa e Senior Economy.
Nel corso del dibattito sono state affrontate le sfide, i prodotti e i servizi destinati alla nuova società longeva. Davanti a un auditorio di più di 300 persone, si è discusso del fatto che, mentre l’economia senior rappresenta il 45% del totale delle persone impiegate in Svezia, in Spagna questa percentuale si riduce al solo7%. Un dato che fa riflettere, se consideriamo che nei prossimi anni le persone tra i 18 e i 49 anni saranno circa 4 milioni in meno. Dal dibattito, cui sono intervenuti il ministro dell’industria spagnolo, Reyes Maroto, e esperti nazionali della silver economy, è emerso che la Spagna si pone ancora molto indietro - rispetto ai suoi vicini europei come Olanda, Francia Regno Unito, Polonia e Germania – per quanto riguarda l’impiego degli anziani nel modo del lavoro.
Anche la Repubblica Cinese, si è detto, sta sviluppando un nuovo modello economico intergenerazionale per far fronte al progressivo invecchiamento della sua popolazione. Il Governo, attraverso l’intervento del ministro delle finanze, Reyes Maroto, ha annunciato di stare tracciando una nuova mappa della Spagna industriale e ha fatto appello alla Società affinchè nel futuro “si dia vita agli anni”, perché gli anziani sono destinati ad essere il pilastro principale del sistema politico ed economico del Paese. Secondo Ignacio Molina, direttore della commissione governativa sul tasso demografico, tra 10 - 15 anni il modello demografico spagnolo sarà completamente diverso, il Paese andrà incontro ad una società mai conosciuta prima e, in questo scenario, mantenere attivi nel mondo del lavoro gli anziani, avrà il doppio effetto positivo, che continueranno a versare contributi e, contemporaneamente, ritarderanno la loro pensione.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)