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El cine japonés aborda la tercera edad - Il cinema giapponese guarda agli anziani

El País, 10-11-2023

Il trionfo di Tatsuya Fuji al festival di San Sebastián, dove il 30 settembre ha vinto la Conchiglia d'Argento all'età di 82 anni per la migliore interpretazione protagonista di La Grande Assenza, sottolinea la tendenza del cinema giapponese a interessarsi dei problemi degli anziani: la demenza in La grande assenza, l'Alzheimer in Cento fiori o la sovrappopolazione di anziani che necessitano di cure specifiche in Plan 75. Ciascuno di questi film rivela le diverse facce di uno stesso dato demografico: a settembre il governo giapponese ha annunciato che più di un abitante su 10 ha almeno 80 anni e che il 29,1% dei suoi 125 milioni di abitanti è over 65. 


Per alleviare l’onere che grava sulla previdenza sociale derivante dal pagamento delle pensioni, molti lavoratori rimangono attivi nel loro posto di lavoro dopo i 65 anni: nello specifico, coloro che hanno quell’età o più costituiscono più del 13% della popolazione attiva. È inevitabile, quindi, che le sfide di una delle società più longeve al mondo in termini di sicurezza finanziaria, servizi di assistenza a lungo termine e i loro effetti sulla vita quotidiana siano trattati in film sociali, gialli, d’azione, commedie. e perfino fantascienza.


Nel 1956, Shichiro Fukazawa scrisse il romanzo breve La ballata di Narayama, ispirato al concetto di ubasute, l'abbandono delle donne anziane. Dal romanzo è stato tratto un film, diretto da Shohei Imamura, che vinse la Palma d'Oro nel 1983. La protagonista, Orin, era una donna di 69 anni con ottima salute, ma che decise di per compiere la tradizione della loro città: a 70 anni le donne devono essere trasportate sul monte Narayama dal loro primogenito e su quella vetta attenderanno la morte.

Con Cento fiori, la regista Genki Kawamura ha vinto la Conchiglia d'argento per la migliore regia nel 2022, descrivendo la sua esperienza con l'Alzheimer, di cui sua nonna ha iniziato a soffrire nel 2015. In Grande Assenza, il regista, Kei Chika-ura, si basa sulla propria esperienza familiare con la demenza e utilizza una narrazione sotto forma di thriller, per coinvolgere lo spettatore nella confusione del figlio nel ricostruire i ricordi di suo padre, per provare per risolvere la misteriosa scomparsa della sua matrigna.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
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Anno Pubblicazione2023
Pagine
LinguaSpagnolo
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-11-10
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteEl País
Subtitolo in stampaEl País, 10-11-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Aspetti psicologici dell'invecchiamento Cinema Longevità