Una pubblica amministrazione anziana, in cui l'età media del personale è di 50,7 anni, con il 16,9% di dipendenti over 60 e appena il 2,9% di under 30.
È questo il quadro del lavoro pubblico nel nostro paese secondo una ricerca presentata in apertura di "Forum Pa 2020 - Resilienza digitale.
Oggi in Italia ci sono 3,2 milioni di impiegati pubblici (pochi, se facciamo il confronto con gli altri paesi europei, visto che in termini assoluti quelli italiani sono il 59% in meno di quelli francesi, il 65% di quelli inglese, il 70% di quelli tedeschi), mentre i pensionati "pubblici" sono già 3 milioni.
Considerando la folla dei "pensionabili" - 540mila che hanno già compiuto 62 anni di età, e 198 mila che hanno superato 38 anni di anzianità - sono tanti quelli che possono sperare nell'agognato pensionamento.
Un processo accelerato in effetti dal varo di Quota 100, che nel 2019 ha fatto uscire 90mila pubblici, che hanno raggiunto la folla (il 57,7% del totale) dei pensionati pubblici che hanno sfruttato una occasione per il ritiro anticipato.
Del resto, dal 2018 a oggi sono andati in pensione 300mila dipendenti pubblici, a fronte di circa 112mila nuove assunzioni e 1.700 stabilizzazioni di precari.
Le procedure per i concorsi sono lente, e in media ci vogliono quattro anni fra la scoperta del "buco" da riempire e l'effettiva assunzione dei vincitori dei concorsi.
L'emergenza Covid ha complicato ulteriormente le cose, e da settembre del 2019 a oggi sono state messe a concorso meno di 22mila posizioni lavorative.
Di questo passo ci vorrebbero oltre dieci anni a recuperare i posti persi.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)