Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Ciommiento Federica

‘Di colpo mi sono sentita vecchia’ Covid, criticato il limite di 65 anni per indicare le persone a rischio

La Regione, 03-11-2021

“Mi sono sentita di colpo anziana”, scrive una donna di 66 anni che ha risposto al questionario della ricerca ‘Dignità, anziani e Covid19’, svolto dalla Scuola universitaria della Svizzera italiana (Supsi) e promosso dal Consiglio degli anziani del Canton Ticino e dalla Fondazione Sasso Corbaro. Come spiega Maria Luisa Delcò, presidente del Consiglio degli anziani del Cantone Ticino, scopo del questionario era portare all’attenzione della popolazione e delle autorità i problemi legati alla dignità e alla solitudine che hanno percepito le persone della terza e quarta età, che in molti casi hanno vissuto le misure di sicurezza come un disagio.

Per Stefano Cavalli, professore in percorsi di vita e invecchiamento presso la Supsi, gli over 65 in generale hanno accettato e capito lo scopo delle misure e dunque hanno riferito di essersi adattati. Per quasi un terzo, però, si è trattato di un’esperienza negativa. Sono persone che per esempio hanno considerato le misure esagerate o che hanno provato frustrazione, disagio. Il 29 % dei circa 800 partecipanti ha sofferto particolarmente le misure di distanziamento fisico: non poter abbracciare i figli e i nipoti è stato un elemento molto presente nelle risposte, dice Cavalli. Ad aver creato molti problemi nella popolazione anziana è anche la misura che chiedeva loro di non recarsi a fare la spesa. Una misura che ha avuto come effetto dover dipendere dagli altri, perdendo parte dell’autonomia, facendoli sentire improvvisamente vecchi.

Dover stare a casa ha impedito agli over 65 di svolgere attività: particolarmente citate sono le passeggiate all’aperto, ma anche l’impossibilità di poter aiutare gli altri, illustra Cavalli. Un’ulteriore restrizione emersa è stata la chiusura di commerci e luoghi d’incontro, che ha reso necessaria una riorganizzazione delle proprie giornate, in quanto non ci si poteva recare nei posti dove si socializzava. Culturalmente infatti l’autonomia è uno dei principi morali dominanti.

Ma perchè non poter fare la spesa ha creato così tanti problemi? Per il professore prima di tutto perché era l’unica misura che faceva chiaramente riferimento all’età, un modo semplice e pratico per effettuare dei controlli. Al tempo stesso, però, era un metodo problematico. Innanzitutto la soglia scelta era arbitraria: non è che le persone diventino a rischio compiendo 65 anni. In secondo luogo non considerava le differenze tra gli individui, mentre la popolazione anziana è estremamente eterogenea. Per questo gli over 65 si sono sentiti oggetto di una categorizzazione forzata. «Per mettere una protezione si è arrivati alla discriminazione», dice Maria Luisa Delcò. «Il pianeta anziani non è l’anziano, ma è un’ampiezza di persone». La ricerca è stata svolta nell’ambito dello studio ‘Corona immunitas Ticino’ che ha coinvolto persone tra i 65 e i 93 anni che risiedevano al loro domicilio ed erano in grado di rispondere autonomamente.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Ciommiento Federica
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-11-03
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Regione
Subtitolo in stampaLa Regione, 03-11-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Ciommiento Federica
Attori
Parole chiave: Ageism Differenze dovute ad età, sesso, razza, ecc.