Molti correntisti delle banche si sono trovati a dover pagare delle spese «nascoste» pur non avendo mai avuto necessità di questo tipo di servizi e senza spiegazioni. E’ infatti pratica comune infilare addebiti ingiustificati tra le tante spese che compongono il prezzo finale del conto corrente. Tra questi i più comuni e costosi sono il costo per la carta di credito e le generiche "spese postali". Per riuscire a evitare di pagare di più si può controllare l'Indicatore sintetico di costo (Isc), presente in ogni foglio informativo relativo a ciascun tipo di conto corrente. Isc definisce il costo medio per tipologia di cliente e di conseguenza dà un'idea di quella che sarà la spesa da affrontare. Bisogna stare attenti anche al resoconto finale delle spese per il conto, che arriva una volta all'anno. Da tempo infatti il Codacons denuncia la prassi delle banche di piazzare ai clienti, specie anziani e con poca dimestichezza con il mondo finanziario, polizze, obbligazioni, titoli e altri strumenti inadatti alla tipologia di clientela. Così come il collocamento al pubblico di carte di credito non richieste, che hanno però canoni e costi annui, che garantiscono agli istituti entrate fisse, sia se siano usate o meno. Se qualcuno ritiene di aver sborsato dei soldi per servizi bancari non richiesti, può appellarsi, in caso la banca non collabori, all'Arbitro bancario e finanziario (Abf) di Bankitalia, che ha tempi rapidi e costi praticamente nulli.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)