L’Italia è una Repubblica democratica fondata sui nonni, l’allungamento della vita li rende centrali nella geografia degli affetti di molti ventenni e trentenni, inclusi i protagonisti dello sport e le stelle dello spettacolo: all’ultimo censimento (luglio 2021) i nonni d’Italia erano 12 milioni, celebrati ogni anno il 2 ottobre e portati alla ribalta dai campioni olimpici di Tokyo, dai politici, dai cantanti nei post su Instagram in un continuo circolo virtuoso di gratitudine e affetti, perché non c’è niente come la scuola non pedante dei genitori dei genitori, la loro capacità d’esempio e racconto, la generosità nel condividere luoghi e ricordi.
I successi sportivi come quelli professionali dei big sono spesso dedicati ai nonni, ancora presenti o magari da poco scomparsi. Lo hanno fatto Lorenzo Musetti, nouvelle vague del tennis italiano emergente; Vito Dell'Aquila, campione di taekwondo; Odette Giuffrida, campionessa di judo; il sollevatore di pesi Mirko Zanni; l'atleta Filippo Tortu, lo juventino Marco Da Graca, la palleggiatrice della Nazionale Alessia Orro. Ma anche Fedez, Matteo Renzi, Fabio Rovazzi e molti altri.
Perché questa gratitudine trasversale tra generazioni che una volta non avevano niente da dirsi? La vita più lunga, certo, ma anche la magia del capirsi, in un linguaggio infarcito di pazienza. «È una lingua speciale che si basa sul raccontare — spiega Paolo Crepet, psichiatra, scrittore e sociologo —, tra il nipote smanettone e il nonno poco pratico di Tik Tok e app la comunicazione prende altre strade: il nonno è l’esperienza, più e meglio del padre. È una figura fondamentale: i nonni siamo noi, sono la cultura dispiegata sotto i nostri occhi; i genitori ci sono troppo vicini, i loro genitori hanno la giusta distanza per insegnarci senza farcelo pesare. I nonni, soprattutto quelli emigrati, sono la nostra storia, identità, complessità».
«Guardare una donna anziana che fa l’uncinetto, che prepara la sfoglia o gli gnocchi non è banale per un bambino — sottolinea Crepet —. E magari il nonno ha un garage attrezzato che ti rimette a posto la bicicletta in un pomeriggio. Per non parlare della meraviglia dell’orto: generazioni unite da semina e raccolto».
(Sintesi redatta da: Linda Russo)