Per alcuni, la pensione è un'idea allettante, con la prospettiva di viaggiare, trascorrere del tempo con la famiglia e dedicarsi agli hobby. Ma ritirarsi in una pandemia è una questione completamente diversa. Inoltre, per molti prossimi al pensionamento, il Covid-19 ha avuto anche un forte impatto finanziario. Secondo l'Office for National Statistics, nel 2021 circa 680.000 inglesi raggiungeranno l'età della pensione statale, ma con la pandemia molti dovranno ricredersi su quando, o anche se, potranno smettere di lavorare.

Emily Andrews, responsabile del Center for Aging Better, afferma che i lavoratori più anziani sono costretti a "ripensare del tutto ai loro piani pensionistici". Infatti molti stanno perdendo il lavoro in una fase cruciale della vita e potrebbero avere difficoltà a tornare sul mercato. Alcuni stanno anticipando il pensionamento perché non riescono a trovare lavoro, o lo ritardano perché la loro capacità di risparmiare è stata compromessa dalla crisi. Una ricerca di Interactive Investor ha rilevato che una persona su cinque di età compresa tra 60 e 65 anni ritiene di dover ritardare il pensionamento.

Il Great British Retirement Survey, uno studio su 12.000 adulti, ha anche rivelato che circa uno su quattro teme di non riuscire ad andare in pensione. Tra le persone in età pensionabile ci sono migliaia di lavoratori licenziati: alla fine di gennaio più di 1,28 milioni di ultracinquantenni venivano pagati con il sussidio governativo, di questi 81.600 avevano più di 65 anni.

Mentre alcune imprese hanno aumentato i guadagni, molti dipendenti stanno ricevendo l'80% della loro retribuzione normale e di conseguenza i loro contributi pensionistici potrebbero risultare ridotti. Accanto a chi ha un reddito ridotto, c'è anche chi ha perso il lavoro. Il numero di persone di età pari o superiore a 50 anni disoccupate da più di 12 mesi nei tre mesi fino a novembre 2020 è stato pari a 124.000 unità. Secondo l'analisi di Rest Less, un sito di lavoro per anziani, la disoccupazione tra i 50 e i 64enni è aumentata del 55 % negli ultimi tre mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Caroline Abrahams, direttrice di Age UK, afferma che il governo deve fare di più per aiutare i senior a tornare a lavorare dopo il licenziamento, "ad esempio estendendo il programma Kickstart in modo che anche loro possano trarne vantaggio". Al momento, però, il programma Kickstart da 2 miliardi di sterline, finanzia collocamenti per giovani che richiedono l’accesso al credito universale (un sussidio erogato a chi vive regolarmente in Gran Bretagna ).

Le scarse prestazioni pensionistiche statali stanno già costringendo molti a lavorare oltre l'età pensionabile statale, che nell'ottobre 2020 è salita a 66 anni per uomini e donne. Il ministero del lavoro afferma: “I lavoratori anziani sono una risorsa enorme per questo paese e abbiamo un supporto dedicato per aiutarli a tornare sul mercato attraverso il nostro Piano per l'occupazione e la nostra offerta 50 Plus: Choices".

Il Governo ha istituito un gruppo di specialisti per aiutare a elaborare piani e strategie di reinserimento dei lavoratori senior nell’occupazione, supportandoli a rafforzare la loro rete, le capacità di ricerca di lavoro e la fiducia in se stessi."Il futuro sembra molto scoraggiante per la mia fascia d'età" dice Marsha Vaknine, 65 anni, che per ora ha perso la speranza di ritirarsi. È stata licenziata da un impiego con piena retribuzione nel marzo 2020, poi a settembre è passata all'80% dello stipendio. Ora è tornata a lavorare ma solo quattro giorni alla settimana. "Non so se il mio lavoro sarà sostenibile", dice Vaknine. "Ma non posso permettermi di andare in pensione e ho dovuto incassare ll mio piccolo fondo privato per andare avanti".