Secondo il costituzionalista Alfonso Celotto, ordinario all'Università Roma Tre, imporre l'obbligatorietà del vaccino sui minori è un argomento molto delicato che investe la patria potestà. La si può invece prescrivere per le altre fasce d'età, partendo dagli ultra sessantenni ed ottantenni ancora non vaccinati pensando ad una campagna promozionale di incentivi, sul modello della lotteria negli Stati Uniti, oppure alle sanzioni.
Il costituzionalista spiega infatti che in uno stato liberale l'obbligo di legge non è coatto. Dice Celotto: “Ci sono ancora oltre 5 milioni di ultrasessantenni e almeno 5mila ottantenni che non si sono vaccinati, a mio avviso è più pericoloso non intervenire con decreto su questa recrudescenza. Le dosi ci sono. Una volta completata la vaccinazione sulle fasce di età dei più anziani si porrà il problema dei ragazzi. Adesso - conclude - per questi ultimi è prematuro parlarne".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)