«In Italia resta, al momento, l'indicazione di effettuare la seconda dose, ovvero il richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech, dopo 21 giorni dalla inoculazione della prima».

Ciò significa che non si segue l'esempio britannico, che sta vaccinando con la prima dose più persone possibili rinviando la seconda. Sta arrivando in queste ore anche la fornitura per l'Italia di Moderna (100mila dosi) e per questo vaccino tra prima e seconda dose deve trascorrere un mese. Per poter essere vaccinato ci sono delle regole che riguardano, per ora, solo alcune categorie. Infatti per ora possono essere vaccinati, previa l'assenso scritto su un modulo, solo operatori sanitari, dipendenti e ospiti delle Rsa. Poi si passerà, probabilmente a febbraio, ai 4,4 milioni di ultra ottantenni, per i quali saranno coinvolti i medici di famiglia. Per chi è ricoverato, in assistenza domiciliare o in riabilitazione il vaccino sarà effettuato nella struttura ospitante. Gli altri dovranno contattare il proprio medico di base. La vaccinazione potrà avvenire anche negli studi, ma con la con la supervisione degli hub. 

Per informazioni saranno attivati dei numeri verdi, mentre l'Uscar (le unità mobili) vaccineranno a domicilio i non autosufficienti. Per le indicazioni che riguardano le altre fasce d'età si deve attendere ancora un poco, anche se da marzo-aprile so dovrebbero vaccinare coloro che hanno un'età compresa tra i 60 e i 79 anni (13,4 milioni) e chi ha una comorbidità cronica grave (7,4 milioni). Poi gli insegnanti, i lavoratori dei servizi essenziali, chi ha comorbidità meno gravi. Probabilmente si dovrà, anche in questi casi, contattare il medico di base. Chi non rientra nelle categorie sopra elencate dovrà probabilmente attendere settembre-ottobre, quando ci sarà una vera vaccinazione di massa, coinvolgendo anche le farmacie, ma non gli under 16.