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Carrino Antonella

Coronavirus e anziani. Quando emerge la cultura dello scarto

26-02-2020

Il peso degli stereotipi diffusi nella nostra società ha coinvolto anche l’emergenza coronavirus (Covid-19). La maggior parte dei deceduti  in Nord Italia  è over 60. Anche per quanto riguarda i contagiati, le statistiche cinesi (Emory University pubblicato dalla rivista scientifica Jama) dicono che l’età media è di 54 anni. Esperti in Tv e sui giornali li definiscono quotidianamente “malati fragili” oppure “con pluripatologie”. In pratica un modo elegante per dire “di qualcosa si deve pure morire”.

Eppure alcune posizioni, fuori dal coro asettico delle statistiche, sottolineano che gli anziani morti fra Lombardia e Veneto erano semplicemente esseri umani. Persone come tutti noi e che, in un Paese civile, se non si accettano discriminazioni di genere o di razza non si possono accettare discriminazioni basate sull’ età!

Ce lo ricorda Adriano Sofri che, sul Foglio del 25 febbraio scrive “Vorrei salutare le vecchie e i vecchi cui il virus ha già dato il colpo di grazia, e quelli che lo aspettano. Quelli che gli eufemismi chiamano “anziani”, e però l’eufemismo opposto, urgente a rassicurare gli altri, chiama ‘malati già compromessi’”. E aggiunge “ La vita, quando la nominano, è quella che hanno vissuto. C’è un resto, è prezioso, ma dissuade dal fare progetti, fosse anche uno sgombero. Hanno bensì voglia di dedicarsi a cose che vadano oltre, piantare un ciliegio, sottoscrivere un’adozione a distanza controfirmandone la durata. Hanno nipoti e pronipoti, calcolano che non vedranno la loro vita adulta, vogliono solo esserne felici e garantire loro bei ricordi”.

Ce lo ricorda anche  Rita Dalla Chiesa su Twitter .«Basta dire ‘ma erano anziani’. Erano prima di tutto persone». Non si può che condividere  invitando a riflettere ognuno sui commenti assurdi che circolano sui social in questo periodo.

Ce lo ricorda, infine, Alessandro Sallusti sul Giornale del 26 febbraio (Il nuovo razzismo da Coronavirus: E’ morto? Era anziano…) quando sostiene che, per esorcizzare la paura del coronavirus, concentriamo l'attenzione sull'età dei deceduti. Ironicamente aggiunge Sallusti si potrebbe dire che un sessantenne è a rischio di "morire ma non troppo, diciamo una cosa giusta".

Non bisogna poi dimenticare che, se il virus colpisce soprattutto la terza età, questo ci pone in una situazione più grave rispetto al resto d’Europa, visto che abbiamo il più alto tasso di invecchiamento della popolazione. Così, del resto, si  è espresso anche Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Interpellato sul numero alto di vittime in Italia rispetto ai Paesi limitrofi ha risposto che la causa è l'alta percentuale di anziani sul totale della popolazione. Infatti, per gli over 65, il bacino potenziale del rischio è di oltre dodici milioni di persone; se restringiamo il campo ai soli over 80, sono comunque interessati circa quattro milioni di soggetti. Numeri non trascurabili.

Se l'epidemia dovesse decimare questa fascia di popolazione ne potrebbero trarre beneficio i conti dell'Inps, sostiene ironicamente Sallusti, ma ciò non può giustificare la tesi che la vita di un anziano valga meno della vita di un adulto o di un giovane.

Semmai va più protetta proprio perché più fragile. Chi lo deve fare? Le autorità preposte in primis, ma subito dopo chi anziano non è e può dare una mano. Conforta così l’appello che oggi ha fatto la Croce rossa “Facciamo in modo che il ‘tempo dell’allerta’ si trasformi nel ‘tempo della gentilezza’: aiutiamo le persone anziane facendo loro la spesa affinché evitino inutili contatti con luoghi esposti al pubblico”.

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Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa26-02-2020
Fonte da stampare
Volume
Approfondimenti
Carrino Antonella
Attori
Parole chiave: Atteggiamento verso invecchiamento Atteggiamento verso la morte Differenze dovute ad età, sesso, razza, ecc. Etica