Il 24 febbraio scorso è stata recapitata, dalla Presidenza del Consiglio (Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità) al Capo Dipartimento per la Protezione civile e all'Ufficio di Gabinetto del ministero della Salute, una comunicazione che di fatto estende a centri diurni e servizi per le disabilità le misure precauzionali previste per attività pubbliche e private nelle cosiddette regioni focolaio.
“Il DPCM 23 febbraio 2020 all’art. 1, comma 1, prevede la sospensione di attività pubbliche e private – si legge nel documento - con l’eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, secondo le modalità e i limiti indicati con provvedimento del Prefetto territorialmente competente. Potrebbero rientrare, tra i servizi essenziali, i cosiddetti Centri diurni per disabili – riconosce l'Ufficio - i quali però a causa della natura delle prestazioni erogate sono caratterizzati da un alto tasso di frequentazione (operatori, familiari e soggetti terzi). Le persone con disabilità non sempre sono in grado di assumere comportamenti consapevoli ed idonei ad evitare o ridurre i rischi di contagio. Trattandosi, inoltre, di persone con particolari patologie, correlate alla loro disabilità, rappresentano una popolazione maggiormente esposta al contagio. Ciò premesso, è quindi da valutare se comprendere i Centri diurni nelle aree di focolaio tra le attività soggette a sospensione”.
Riconoscendo tuttavia l'essenzialità di tali servizi, la presidenza de Consiglio ritiene che un'eventuale sospensione “renderebbe necessaria un’azione compensativa di supporto domiciliare per gli utenti dei Centri e i loro familiari, in modo da non far venire meno i servizi di assistenza essenziali”. Va però tenuto conto che “le misure straordinarie, di 'quarantena', potrebbero indebolire la rete di assistenza, supporto e protezione destinata alle persone con gravissime disabilità o con forme di non autosufficienza che vivono al proprio domicilio”. La preoccupazione è quindi per i caregiver, che, in caso di quarantena, potrebbero avere maggiori difficoltà ad autogestirsi e a seguire le istruzioni delle autorità.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)