Si discute in questi giorni di “Immuni”, l’applicazione di contact tracing, in grado per ricostruire la catena dei contatti avuti da una persona risultata positiva al Covid 19.
Uno dei problemi però potrebbe essere rappresentato dal digital divide, ancora molto presente nel nostro paese.
E che interessa le categorie più a rischio rispetto al virus, come gli anziani.
Secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2019, solo il 29,1 per cento degli utenti di internet di 16-74 anni ha competenze digitali elevate. La maggioranza degli internauti ha invece competenze basse (41,6%) o di base (25,8%). Non solo, ma una forbice resta quella dell’uso degli smartphone rispetto al cellulare, appannaggio della popolazione più giovane.
Dunque, spiega Mirta Michilli, direttore generale di Fondazione Mondo Digitale, un’attenzione particolare va riservata agli anziani, una delle categorie più a rischio per il contagio da Coronavirus.
“Credo che debba essere messa in campo una policy di incentivi per chi voglia cambiare il proprio cellulare con uno smartphone anche dai requisiti minimi per utilizzare app. C’è una quota di over 65 che vive sotto una certa soglia di reddito e quindi non può permettersi un telefono troppo performante”.
Secondo la Fondazione Mondo Digitale si dovrebbe pensare anche a un accompagnamento per aiutare le persone più anziane ad acquisire le competenze d’uso. “Noi già lavoriamo con 65mila utenti l’anno e saremmo ben lieti di far parte di un'alleanza per l’accompagnamento all’utilizzo di questa app. Ma tutto questo va fatto subito”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)