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Caprotti Alberto

Come vivere la pensione al tempo di «quota 100»

Avvenire, 07-02-2019, p.2

 Il pensiero corrente vede l’andare in pensione il più presto possibile come una liberazione. L’autore si chiede se invece, vista l’allungarsi della speranza di vita non sia giusto mantenersi produttivi e, almeno chi fa lavori non usuranti e stimolanti sul piano intellettuale, sia meglio andare in pensione più tardi per permettere agli altri di andarci prima. Tutti i propositi e i progetti che si fanno pensando al tempo libero che si avrà con la pensione non è detto che vengano realizzati, anche perché il tempo libero, in pensione, non è più un ritaglio prezioso, ma occupa l’intera giornata. Se una persona ama il proprio lavoro e continua a trovarne stimoli, non ha voglia di smettere per avere più tempo a disposizione. E’ vero che non per forze pensione faccia rima con disimpegno, anzi spesso è il contrario, ma è difficile impiegare la propria libertà quando diventa irreversibile.

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)Caprotti Alberto
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine2
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-02-07
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 07-02-2019, p.2
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
Volume
Approfondimenti
Caprotti Alberto
Attori
Parole chiave: Atteggiamento verso invecchiamento Lavoro nella terza età