L’associazione Senior Italia FederAnziani ha di recente condotto un sondaggio su un campione di 645 persone over 65 per capire quali sono le paure più diffuse in questo difficile frangente e come e quanto è cambiata la vita di questa importante fascia della popolazione.
Il primo dato che è emerso è un diffuso senso di paura per la malattia che si traduce nel timore di contrarla o trasmetterla ai propri cari. A questo seguono la paura di essere intubato (36,4%), di finire in ospedale, di morire da solo, lo sconvolgimento delle abitudini di vita e la solitudine. Per quanto riguarda lo stile di vita quotidiano, i fattori che hanno pesato di più sono: l’impossibilità di viaggiare; la difficoltà a contattare i medici e specialisti; la difficoltà a incontrare i propri cari; la mancanza di attività fisica e soprattutto le attività ricreative come il ballo all’interno del proprio centro anziani. Da ultimo, la difficoltà a comunicare con gli uffici pubblici.
Questa situazione molto limitante ha spinto però molti anziani ad avvicinarsi alle nuove tecnologie tanto che la comunicazione con il mondo esterno, lungi dall’essere interrotta, avviene in prevalenza attraverso telefono, fisso e cellulare nel 70,5% dei casi, seguito da WhatsApp al 63,4%, di persona anche se con le necessarie accortezze, tramite video chiamata, attraverso i social network e via mail.
Una curiosità: il momento più atteso della giornata è il bollettino sull’andamento dei contagi.
(Fonte: tratto dall'articolo)