A causa del caldo umido che da giorni non permette tregua a Torino, gli ospedali tengono alta la soglia dell'attenzione, soprattutto nei pronto soccorso.
E' infatti un mix pericoloso che può far precipitare le condizioni di salute, magari già precarie, di molti anziani, specie chi assume farmaci ipotensivi. Bisogna considerare che per vedere gli effetti sui cardiopatici sono necessari tre-quattro giorni di calore.
L'umidità poi, col fatto che permette al sudore di rimanere attaccato alla pelle, aumenta il calore percepito.
Il rischio maggiore per gli anziani deriva dalla regolazione corporea ridotta, come il centro della sete. Inoltre va rivista con il medico la terapia ipotensiva, per evitare il rischio che lo scarsa assunzione di liquidi non bilanci l'effetto diuretico.
Un grande problema quindi anche per coloro che soffrono di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer, ed hanno quindi una ancor più ridotta consapevolezza dell'opportunità di idratarsi. L'importante è quindi bere e far bere acqua oltre ad utilizzare una dieta all'insegna di frutta e verdura.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)