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Arriva la norma UNI sulla qualità dell’assistenza familiare

www.secondowelfare.it, 12-12-2019

Colf, baby sitter e badanti sono ormai fondamentali nel sistema di welfare del nostro Paese. Di fronte alle difficoltà dello Stato nel fornire servizi in ambiti legati alla cura della persona, e a causa dei cambiamenti socio-demografici in atto, queste figure professionali sono sempre più richieste dalle famiglie che hanno necessità di assistere bambini e, soprattutto, anziani. Molti utenti e organizzazioni negli ultimi anni hanno iniziato a percepire la necessità di criteri obiettivi e attendibili per la scelta delle persone a cui affidarsi. Per queste ragioni UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione, associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea, ha pubblicato un documento che definisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure professionali che operano nell'ambito dell'assistenza familiare, in conformità al Quadro europeo delle qualifiche.


La UNI 11766 (questa la codifica della norma) individua in modo differenziato per le tre distinte attività professionali riconducibili al lavoro domestico (colf, baby sitter e badanti) i compiti e le attività specifiche che devono essere in grado di svolgere per poter essere qualificati in base alla norma stessa. Quest'ultima - che riguarda esclusivamente il lavoro domestico e quindi non si applica alle professioni sanitarie e socioassistenziali, già regolamentate dalla legge - propone in tal senso una specifica tabella in cui sono elencate le conoscenze, le abilità e le competenze in relazione ai compiti che il lavoratore dev’essere in grado di svolgere per poter essere qualificato. Relativamente al caregiving, tra le conoscenze che la norma UNI 11766 richiede alla badante che si occupa di un anziano o di una persona con disabilità, vi è la conoscenza degli elementi di base di psicologia e delle principali tecniche di relazione e comunicazione; la conoscenza delle nozioni elementari della cultura italiana; la conoscenza dei soggetti a cui rivolgersi in caso di emergenza.Tra le abilità richieste, la norma indica ad esempio la capacità di effettuare una compagnia non meramente “passiva” ma che possa essere di stimolo e di gratificazione per l’assistito; la capacità di individuare una situazione di pericolo e chiamare in causa le persone/autorità competenti a intervenire; la capacità di utilizzare Internet e di effettuare ricerche anche in situazioni di emergenza; saper usare i principali strumenti di comunicazione (telefono, email, sms); praticare le misure di primo soccorso, utilizzando presidi sanitari e strumenti comunemente presenti nell’abitazione. Infine per quanto riguarda le competenze la norma richiede al badante di saper dialogare e interagire con l’assistito in accordo con le indicazioni di medici e familiari; di individuare e gestire eventuali situazioni di emergenza; di svolgere attività di animazione o ricreative che siano di stimolo per l’assistito.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-12-12
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Fontewww.secondowelfare.it
Approfondimenti Onlinehttps://www.secondowelfare.it/innovacare/arriva-la-norma-uni-sulla-qualit-dei-servizi-di-colf-badanti-e-baby-sitter.html
Subtitolo in stampawww.secondowelfare.it, 12-12-2019
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Assistente familiare, badante Caregiver caregiving