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Rebuzzi Antonio G.

Appello agli ipertesi: non cambiate terapia

Il Messaggero, 18-03-2020, p.23

Ad oggi non esistono prove scientifiche che dimostrino che i farmaci anti ipertensivi ACE inibitori abbiano un effetto sulla trasmissione e sull'evoluzione del Codvid-19. 


Per questo le persone ipertese non debbono assolutamente smettere di prendere i farmaci. Ne arriva la conferma anche dall'Agenzia italiana del farmaco, dalla Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa, dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle cure Primari, dalla Società europea di Cardiologia e dalla Società Italiana di Farmacologia. Ad oggi sono solo state effettuate delle ipotesi molecolari verificate con studi in vitro, per questo è importante che i soggetti in terapia con farmaci iper tensivi non debbono modificare le terapie. 


Anche perché il coronavirus, in alcuni soggetti, può portare ad avere problemi cardiocircolatori, per cui avere un problema cardiaco espone ad un maggior rischio. Quello che alcuni studi preliminari stanno esaminando è se, visto che per i cardiopatici i sintomi respiratori sono più severi, ciò possa essere riportato al fatto che seguono terapie con Ace inibitori o derivati, che favorirebbero l'attecchimento del virus nei polmoni.

Ma sono solo appunto teorie, non compravate, mentre la sospensione della terapia porta sicuramente a delle problematiche anche gravi. Per questo qualsiasi cambiamento nell'assunzione dei farmaci deve essere suggerito dal medico. 

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)Rebuzzi Antonio G.
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine23
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-03-18
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Messaggero
Subtitolo in stampaIl Messaggero, 18-03-2020, p.23
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
Volume
Approfondimenti
Rebuzzi Antonio G.
Attori
Parole chiave: Disturbi e malattie legati all'invecchiamento Malattie cardiovascolari