La diocesi di Brescia, tra le più colpite dal Covid, vuole ripartire senza lasciare nessuno indietro, soprattutto tra gli anziani. Anche nel momento peggiore dell'epidemia la diocesi è riuscita a supportare i più deboli. Ora però la diocesi lombarda chiede aiuto, anche ai lettori di Avvenire. Prima di Pasqua è stato attivato un fondo si solidarietà «Do.Mani alla speranza», per famiglie disagiate e per servizi per anziani, Questi ultimi sono tra i più colpiti dalla crisi, che ha tagliato loro servizi. Inoltre stanno subendo i problemi derivanti da isolamento, paura e allentamento delle relazioni sociali. 

La Caritas diocesana infatti, durante l’emergenza oltre a gestire le richieste per i beni primari, ha anche attivato un servizio per il supporto psicologico. E da quest'esperienza emergono le paure degli enaini e le loro difficoltà a rielaborare una situazione pesante. Per questo Avvenire ha destinato le quote di 4 mesi dei nuovi abbonamenti ad un progetto per aiutare gli anziani soli, "Salute sicura".

La casa per molti è diventata un rifugio e molte persone anziane faticano ad uscirne, e si sono chiusi nell'autoisolamento, anche a causa dei lutti subiti che hanno peggiorato la situazione psicologica. Il progetto "Salute sicura" vuole aiutarli a tornare ad avere un rapporto con la comunità. L'idea è di partire dal controllo della situazione sanitaria di ciascuno, per poi far recuperare agli anziani le relazioni attraverso le persone che vanno in visita. Costruire quindi una rete che va dal vicinato ai volontari, al medico di base. La nuova solitudine domestica colpisce molte persone nella zona bresciana, e la Caritas sta individuando le parrocchie in cui sperimentare questo metodo.

La rete servirà anche come supporto nei mesi estivi e, se serve, attutirà le conseguenze di un eventuale secondo isolamento.