Dice Raffaele Antonelli Incalzi dell’unità operativa complessa di gerontologia del Campus Biomedico di Roma: «Per gli anziani non ci sono divieti categorici. L’importante è ricordarsi che le vacanze estive rappresentano un momento diverso dalla routine, ma che va vissuto ponendosi gli stessi limiti che si rispettano durante il resto dell’anno».
«Ogni caso fa storia a sé, ma non esistono limitazioni che riguardano tutti. Bisogna però evitare gli straordinari. Non si deve pretendere da un organismo che ha comunque riserve ridotte di fornire risposte eccessive per le proprie possibilità. Non è consigliabile rimanere esposti a lungo a temperature molto elevate, che possono determinare cali pressori e modificare il fabbisogno dei farmaci. Motivo per cui è meglio andare in spiaggia al mattino presto o nel tardo pomeriggio, considerato che l’anziano è più esposto al rischio di disidratarsi. Per lo stesso motivo bisogna bere anche se non si avverte la sete».«In collina non ci sono problemi - dice ancora il professor Antonelli Incalzi - più in quota meglio non andare oltre i 1500 metri se si hanno problemi cardiovascolari. Un clima più fresco può comunque compensare l'eventuale aumento pressorio generato dall’altitudine».
E per gli over 65 che hanno scelto una meta all’estero?
«Va posta attenzione nel preparare il kit con i farmaci che eventualmente già si assumono, ricordandosi di portare qualche dose in più in caso di contrattempi. In caso contrario, in valigia non devono mai mancare un antidiarroico, un antipiretico, un antinfiammatorio e un antibiotico ad ampio spettro: meglio se già assunto in passato. Quanto all’assistenza, se si va fuori dall’Europa, si dovrebbe sempre stipulare un’assicurazione sanitaria. Nell’Unione Europea vige il principio di reciprocità, ma è comunque sempre meglio avere i riferimenti delle strutture territoriali, delle ambasciate e dei consolati per chiedere informazioni in caso di necessità».
(Fonte: tratto dall'articolo)