Gli anziani sono sempre di più, e sono la categoria più a rischio della strada: in quello che Aci e Istat hanno definito “l’annus horribilis” degli incidenti stradali, con un aumento dell’1,1% delle morti su strada, ciò che balza all’occhio è soprattutto la crescita della mortalità tra la popolazione over 65. In particolare, il tasso di mortalità nella fascia d’età tra gli 80 e gli 85 anni ha subìto una vera e propria impennata, il 10% in più rispetto al 2014 stando ai dati sui trasporti dell’Unione europea, che evidenziano anche come la popolazione anziana sia 5 volte più sensibile alla mortalità in caso di incidenti rispetto alla media. E le cause sono molteplici, come ha spiegato il neuropsicologo Massimo Veneziano, direttore del Centro disturbi cognitivi e dementi dell’ospedale Galliera di Genova, al convegno “Anziani alla guida”.
“Una delle ragioni principali dell’incremento di incidenti mortali è che non c’è una valutazione approfondita e attenta. A oggi, in Italia, sono pochissime le amministrazioni regionali che hanno avviato un percorso che preveda la valutazione attenta e scrupolosa delle funzioni cognitive legate alla guida per queste fasce d’età, aggiunge Veneziano: “E’ indispensabile trovare un modo agile e semplice che non gravi sul sistema sanitario per fornire questo servizio. La normativa prevede che la commissione medico-legale, in caso di dubbi diagnostici, rinvii agli specialisti per un approfondimento neuropsicologico, ma il referto è valido solo se fornito da una struttura pubblica, ed è molto difficile trovare lo spazio: le liste d’attesa sono lunghe. Da qui la decisione di presentare un progetto, già al vaglio della Regione Liguria, per fornire un pool formato da specialisti e valutato da una commissione di tecnici composta dalle istituzioni, che operi sul territorio per smaltire le code.
(Fonte: tratto dall'articolo)