Nel mondo del lavoro altoatesino gli over 50 rappresentano il 33% del totale. La preponderanza di lavoratori anziani è particolarmente marcata nel settore socio-sanitario, nell’amministrazione pubblica e nell’istruzione.
Inoltre in questi settori lavorano molte donne, che solitamente vanno in pensione prima dei colleghi uomini. Anche l’agricoltura dovrà presto affrontare il problema dell’invecchiamento.
Da uno studio recente post lockdown risulta che si tratta di lavoratori in genere molto qualificati. Essi non solo dispongono di un ampio bagaglio di esperienze, ma sanno anche proteggersi meglio dei loro colleghi più giovani dalle conseguenze di condizioni di lavoro psichiche e fisiche pesanti.
Gli occupati più anziani evidenziano un carico fisico e psichico decisamente inferiore a quello degli occupati più giovani. “Il rendimento non cala necessariamente nel corso della vita lavorativa, ma piuttosto cambia. Si tratta del cosiddetto effetto della ‘vecchia volpe'”, spiega lo psicologo del lavoro Tobias Hölbling.
In Alto Adige i lavoratori anziani sono anche fiduciosi per quanto concerne le loro opportunità di lavoro. Il 24% degli over 50 ritiene di avere delle buone possibilità di trovare un altro posto di lavoro di pari livello e con la stessa retribuzione; tra gli under 35 tale percentuale è ovviamente più alta (46%).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)