Prende il via “La cura non ha età”, campagna promossa da Amgen e Europa Colon Italia, che propone un percorso di educazione degli anziani colpiti da tumore al colon retto metastatico, sui diversi aspetti della malattia e su come affrontarla, grazie al contributo di specialisti riconosciuti e a materiali informativi a disposizione su www.lacuranonhaeta.it.
Sono 43.000 i casi di tumore al colon retto diagnosticati nel 2020, di questi circa la metà si presenta in uno stadio avanzato di malattia o evolverà in metastasi. Gli anziani dai 60 ai 75 anni sono i più colpiti. “Da una parte accade spesso che l’anziano abbia un grande desiderio di essere curato, ma non lo espliciti con la convinzione con cui dovrebbe”, afferma Roberto Persiani, Presidente di Europa Colon Italia, “dall’altra questi pazienti vengono facilmente identificati come fragili solo perché over 70. La campagna vuole dare spazio all’opportunità di valutare il paziente in base al suo stato di salute generale”.
La popolazione anziana è eterogenea, complessa, affetta da più patologie contemporaneamente. Per valutare lo stato funzionale di un paziente anziano è necessaria una valutazione dell’età biologica che possa definire il quadro clinico e le indicazioni terapeutiche più appropriate. In particolare, per individuare il migliore approccio terapeutico nei pazienti con tumore al colon retto metastatico diventa fondamentale una Valutazione Geriatrica Multidimensionale.
“La Valutazione Geriatrica Multidimensionale è preceduta da un test di screening rapido composto da 8 domande per ottenere i dettagli sullo stato funzionale, cognitivo e nutrizionale del paziente. A seconda dell’esito di questo screening, viene poi deciso se far seguire eventualmente una valutazione geriatrica completa” interviene Silvana LEO, Presidente Nazionale GiOGer (Gruppo Italiano Oncologia Geriatrica).
La lotta per combattere il tumore al colon retto inizia ovviamente dalla prevenzione, suggerita soprattutto nella fascia di età compresa tra i 50 e i 65 anni. “Gli screening di massa sono in grado di individuare e rimuovere dei tumori molto precoci, ma anche e soprattutto di rimuovere eventuali lesioni precancerose, evitando così l’insorgenza del tumore”, spiega Giordano Beretta, Presidente AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)