In Italia i primi tentativi sperimentali di senior cohousing sono già realtà. Lo sono le cinque strutture realizzate dall’amministrazione comunale di Roma, che ospitano sino a sei persone ciascuna con servizi socio-assistenziali e il supporto diurno di operatori. Il decreto anziani attualmente ipotizza due tipologie di coabitazione: il senior co-housing e il co-housing intergenerazionale, che prevede la convivenza tra anziani e giovani in condizioni svantaggiate.
Le linee guida volte a definire i contenuti essenziali sono ancora in discussione e saranno definite nei prossimi tre mesi. Il Consiglio nazionale del notariato, che già ad ottobre 2023 durante il suo congresso nazionale aveva avviato una riflessione sul ruolo dei notai nella tutela del patrimonio abitativo delle persone fragili, ha dato la disponibilità della categoria al legislatore.
Come sottolineato da più parti, la misura potrebbe essere una leva per la rigenerazione urbana e per il rilancio dell’industria edilizia di qualità, attraverso opere diffuse di riqualificazione ecosostenibile degli immobili residenziali e il riuso del patrimonio costruito, attuati sulla base di atti di pianificazione, o programmazione regionale o comunale.
Ma soprattutto, nelle intenzioni, potrebbe portare un miglioramento della qualità di vita degli anziani, perché si ottiene un risparmio fino al30% dei costi di vita, si ha maggiore sicurezza personale, migliore assistenza alla persona anziana e socialità diffusa.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)