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Douglas Susan J.

Ageism Has No Place in the Presidential Election

inthesetimes.com, 23-10-2019

Fino al 1969 non esisteva un nome per designarlo. Poi lo psichiatra Robert Butler coniò il termine ”ageismo”: ovvero la sistematica, stereotipata discriminazione nei confronti di una persona sulla base della sua età.

L’età del ritiro forzato dal lavoro per milioni di americani una volta erano i 65 anni e nella società era comunemente accettatA l’uscita delle persone anziane dal mondo del lavoro nel momento in cui le loro conoscenze e competenze tecniche iniziavano a deteriorarsi.

La fondatrice delle Pantere Grigie, Maggie Kuhn, ha sempre sostenuto che questo fosse solo un modo per “togliersi dai piedi” il lavoratore anziano, relegandolo al tavolo del bingo o al gioco delle bocce. Anche grazie al suo impegno, le disposizioni in merito al pensionamento obbligatorio sono state accantonate come “discriminatorie” nel 1986. Da allora, sebbene si siano viste sempre più persone nella vita pubblica con una età superiore ai 65 anni, l’ageismo rimane uno degli ultimi preconcetti culturali da eliminare. In uno studio condotto dal PEW Research Center lo scorso maggio, la maggior parte dei Democratici ha detto di preferire un Presidente degli Stati Uniti di età compresa tra i ’40 e i ’60 anni, circa il 47% ha affermato che l’età migliore sono i 50 e solo il 4% degli interpellati ha sostenuto che 70 anni sono il miglior range di età per un Presidente. E con tre candidati democratici in competizione per le nomination del 2020, il dibattito sul “quando il vecchio è troppo vecchio” è aperto.

Ma, stabilito che molti Americani ormai vivono sempre più a lungo, tra i 70 e gli 80 anni, bisogna considerare che spesso c’è una grande differenza tra l’età cronologica delle persone e la loro età effettiva. Si potrebbe dire che il problema di Trump non sono i suoi 73 anni, quanto piuttosto essere Trump, e che, l’energica Elizabeth Warren è l’antitesi della persona le cui competenze e abilità sono state deteriorate dal passare del tempo. Nel momento in cui un candidato non sarà più in grado di svolgere il suo compito con forza e chiarezza o sembrerà aver perso l’obiettivo del suo mandato, allora l’elettore vorrà e dovrà esserne informato, ma questo potrebbe capitare a qualsiasi età.

Perciò, quello di cui il Paese ha bisogno è costruire in politica una forte alleanza che sia compatta, progressiva e multi generazionale.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Douglas Susan J.
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LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-10-23
Numero
Fonteinthesetimes.com
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampainthesetimes.com, 23-10-2019
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Douglas Susan J.
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Parole chiave: Ageism