L’attrice inglese Maureen Lipman ha dichiarato che, anche se le attrici più anziane vengono "gettate via" dopo una certa età, "questo è un atteggiamento abbastanza corretto". Anche se lei, a 74 anni, vorrebbe continuare a lavorare.
In un'intervista a Radio Times, l'attrice ha ammesso "una certa invisibilità" per i colleghi della sua età.
"Sì, afferma, forse dopo una certa età veniamo messi da parte, ma è abbastanza giusto, no? La stessa cosa accade a una foglia su un albero".
Lipman ha aggiunto: "Anche per donne del calibro di Maggie Smith e Judi Dench, entrambe 85enni, non c'è molto lavoro teatrale là fuori, come per tutte le attrici più anziane. E devi capire che ogni attrice più anziana pensa ancora di avere 34 anni. Guarda Joan Collins”.
I commenti della Lipman arrivano dopo che il sindacato Equity ha lanciato una campagna per denunciare la situazione di discriminazione degli attori più anziani.
Il focus è sugli ultra-settantenni, che non sono coperti dal sistema assicurativo sostenuto dal governo per le industrie cinematografiche e televisive, i cui problemi di impiego sono aumentati ora che la pandemia ha costretto le produzioni a fermarsi.
Tony Robinson, che ha sostenuto la campagna, ha detto che avere più di 70 anni ha spesso dato agli artisti uno "status di paria" perché la loro assunzione è considerata rischiosa dai produttori.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)