Secondo i dati che emergono dalle statistiche settimanali offerte dall'Istituto Sanitario Carlos III circa 30.000 persone di età superiore ai 70 anni infettate dal virus SARS-COV-2 sono morte di Covid-19 in Spagna dal 10 maggio dello scorso anno senza aver ricevuto cure specialistiche in un'unità di terapia intensiva (ICU). Queste statistiche misurano in dettaglio l'impatto causato dalla malattia a quella data, quando si era già conclusa nel nostro Paese la devastante prima ondata che ha colto di sorpresa il Sistema Sanitario Nazionale per fronteggiare la valanga di pazienti.

Il rapporto rivela nello specifico che in Spagna dal 10 marzo 2020 al 10 marzo 2021, 360.054 persone di età superiore ai 70 anni sono state infettate dal coronavirus. Di questi, 102.585 hanno dovuto essere ricoverati in ospedale e 6.346 sono stati ricoverati in terapia intensiva. Tuttavia, il bilancio globale delle vittime in questa fascia di età supera di gran lunga quello di coloro che hanno ricevuto cure in un'unità di terapia intensiva in qualsiasi ospedale. Il numero di morti per Covid-19 è 36.293. Il rapporto dell'Istituto Carlos III mostra che questa tendenza è più pronunciata con l'avanzare dell'età degli infetti. Nel periodo analizzato, ad esempio, sono stati rilevati 184.015 casi di coronavirus in soggetti di età superiore agli 80 anni. Di questi, 61.715 sono stati ricoverati in letti per acuti convenzionali negli ospedali, che rappresentano più di un terzo –33,5%, esattamente–. Tuttavia, solo 1.079 - 0,6% - hanno ricevuto cure in terapia intensiva. Il bilancio delle vittime, tuttavia, sale a 27.635, il 15% dei contagiati. In questo modo, le statistiche rivelano che circa 26.500 persone di età superiore agli 80 anni sono morte in Spagna negli ultimi dieci mesi senza aver mai ricevuto cure da un'unità di terapia intensiva.Il rapporto dell'Istituto Carlos III mostra questa tendenza anche nella fascia di età compresa tra 70 e 79 anni. Da maggio sono state contagiate 176.039 persone appartenenti a un'ampia fascia di età. Di queste, 40.880 persone - il 23,2% - hanno dovuto essere ricoverate in ospedale e il 3%, esattamente 5.267 persone, ha ricevuto cure specialistiche in terapia intensiva o servizio simile. Tuttavia, il numero di decessi è più alto, raggiungendo gli 8.658 –4,9% dei contagiati all'interno di quel range–. Ne consegue che 3.412 persone di età compresa tra 70 e 79 anni sono morte senza essere state ammesse a nessuno di questi servizi ultraspecialistici.

I dati raccolti dall'istituto non mostrano questo divario tra il numero di decessi e quelli ricoverati in terapia intensiva nei gruppi sotto i 70 anni di età. Ad esempio, nel frame tra i 60 ei 69 anni si sono verificati 276.483 contagi, ma il numero dei decessi -3.855, 1,4% - è già inferiore a quello dei trattati nelle unità critiche -5.989, 2,2% -. Lo stesso accade nel gruppo tra i 50 ei 59 anni. In esso si contano 435.890 infetti. Di loro, 3.854 sono finiti ricoverati in terapia intensiva, lo 0,9% e 1.470 sono morti per Covid-19, lo 0,3% del totale.

I dati corrispondenti a tutte le età rivelano anche che 7,2 su 100 infetti da coronavirus finiscono per essere ricoverati nei letti di cure acute di un ospedale. Di questi, lo 0,7% ha richiesto cure intensive in terapia intensiva a causa di un grave deterioramento della propria salute e l'1,4% è morto. Il tasso di mortalità è salito alle stelle in Spagna dallo scorso dicembre 2020. All'inizio di quel mese, ha superato a malapena il 9% nelle persone infette di età superiore agli 80 anni. Ora supera il 15%, nonostante i dati coincidano con più di due mesi della campagna di vaccinazione anticovid.