Il 14 settembre, in Conferenza Stato-Regioni, è stata sancita sancita l’intesa per distribuire una quota di vaccini anti-influenzali, disponibile per ogni singola Regione, attraverso il sistema territoriale delle farmacie.
“Guardando alla campagna vaccinale per prevenire l’influenza occorre considerare due fattori”, ha spiegato Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni.
“Il primo è che la vaccinazione anti-influenzale sebbene non abbia una efficacia al 100% può contribuire a ridurre il carico di malattie nella popolazione e ciò è ancora più importante se consideriamo il caso in cui influenza e Covid-19 siano simultaneamente presenti in una comunità. Contenere il numero di casi di influenza facilita poi la diagnosi differenziale ed evita il sovraccarico del sistema sanitario.
Il secondo è che ogni anno 800 mila cittadini che non rientrano fra le categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata, si rivolgono comunque al farmacista per acquistare il vaccino a proprie spese. Poiché la raccomandazione per il vaccino anti-influenzale quest’anno è stata estesa a categorie d’età non incluse in precedenza, le Regioni hanno provveduto e stanno provvedendo ad un’acquisizione più ampia di vaccini.
L’unica condizione che abbiamo posto e su cui abbiamo avuto assicurazioni dal Governo – ha concluso Bonaccini - è che sia assicurato comunque il quantitativo necessario per gli anziani (ultra sessantacinquenni e per quest’anno anche a partire dai 60 anni), per le persone appartenenti a categorie a rischio, alle donne in gravidanza, agli addetti ai servizi essenziali e, quest’anno, anche ai bambini fra i 6 mesi e i 6 anni”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)