I tumori di prostata, rene, testicoli e vescica sono sempre più diffusi nel nostro Paese e i casi sono un aumento, tanto che nel 2020 oltre 82mila connazionali, sia uomini che donne, hanno ricevuto la diagnosi di una neoplasia che interessa l'apparato genitourinario. «Le neoplasie uro-genitali rappresentano un quinto di tutte le diagnosi di cancro registrate nel nostro Paese — prosegue Lapini —. Sono patologie tipiche degli over 70 che spesso e volentieri soffrono anche di ulteriori gravi problemi di salute come diabete, ipertensione o insufficienza renale. Ma negli ultimi anni registriamo anche un aumento dei casi nei pazienti under 50.
«Prevenire è meglio che curare», recitava anni fa uno spot pubblicitario di grande successo. «La prevenzione salva la vita» è il mantra dettato dagli specialisti oncologi che tutti noi dovremmo ripeterci costantemente, soprattutto in caso di malattia gravi come un tumore. A ricordarlo, in occasione della Giornata mondiale contro il cancro celebrata nei giorni scorsi, sono stati gli esperti della Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO): oggi, infatti, più dell’80% dei pazienti con cancro della prostata, vescica, rene e testicolo possono sconfiggere la malattia grazie soprattutto alla diagnosi precoce e alle cure disponibili. È però fondamentale che la prevenzione prosegua anche in questi mesi caratterizzati dalla pandemia.
Per i pazienti è con neoplasie genito-urinarie è molto importante essere assistiti da un team multidisciplinare: attraverso il “lavoro di squadra” è possibile, infatti, favorire l’appropriatezza diagnostica e terapeutica, ridurre gli sprechi legati a cure ed esami superflui, garantire il tempestivo accesso a programmi di riabilitazione e supporto. «Chi lamenta alcuni sintomi come presenza di sangue nelle urine o dolore o difficoltà nell'urinare deve andare dall’urologo per un controllo o comunque fare degli accertamenti, senza perdere tempo prezioso — dice Giario Conti, segretario e tesoriere nazionale della SIUrO.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)