Con circa 36mila nuovi casi diagnosticati nel 2020 in Italia, il tumore alla prostata è il più frequente fra i maschi del nostro Paese.
Lo confermano gli esiti di una recente indagine che ha interpellato oltre 400 connazionali fra i 40 e i 70 anni.
La patologia è ben nota, così come conosciuti sono i fattori di rischio (a cominciare dall'età, per cui si rischia di più dai 50 anni in su), i campanelli d'allarme e pure le strategie preventive da mettere in atto, quali il dosaggio del PSA (noto al 79% degli intervistati) e la visita urologica (68%). Eppure poi, dal medico non ci vanno.
Dopo i 40 anni solo il 25% degli uomini si sottopone con regolarità al controllo annuale con lo specialista, che permette d'individuare eventuali anomalie e scovare la presenza di un tumore in fase precoce, quando è più facile da curare e le probabilità di guarire definitivamente sono molto elevate. Gli uomini italiani quando si tratta della loro salute, predicano bene e "razzolano" male, sono come studenti un po' svogliati, hanno anche studiato a sufficienza, ma non si applicano quando si tratta di passare poi dalla teoria alla pratica. Nonostante la materia in questione sia quanto mai importante: la prevenzione del tumore alla prostata.
Proprio con l'intento di sensibilizzare gli uomini over 50 e le loro partner sull’importanza di non ritardare visite e controlli per la diagnosi precoce del cancro alla prostata, neanche in questo periodo difficile dominato dall’emergenza Covid-19, riparte la campagna «QUI PRO QUO Salute della prostata: stop agli equivoci, sì alla prevenzione» promossa da Europa Uomo Italia Onlus e Fondazione ONDA (Osservatorio nazionale sulla salute della donna).
«QUI PRO QUO è una campagna innovativa sotto vari aspetti, che parla in modo nuovo di prevenzione del tumore della prostata e ha ottenuto un grande successo di pubblico – dice Maria Laura De Cristofaro, presidente di Europa Uomo Italia Onlus –. Europa Uomo ha deciso di promuoverla per sensibilizzare tutta la popolazione, uomini e donne, sull’importanza della diagnosi precoce. È importante che la campagna sia ripartita in un periodo così difficile perché anche in questa emergenza è indispensabile continuare a fare regolarmente i controlli».
(Sintesi redatta da: Righi Enos)