Ieri 8 settembre la Commissione tecnica scientifica dell'Aifa (agenzia italiana del farmaco) ha sancito che per questo tipo di soggetti vulnerabili il percorso vaccinale anti Covid debba comprendere tre iniezioni. La terza dose viene definita «appropriata». Discorso differente per tutte le altre categorie, sulle quali Aifa non si è pronunciata.

Il Ministero della Salute è però intenzionato a procedere verso un rinforzo che coinvolga subito anche gli ospiti delle Rsa, gli over 80 e gli operatori sanitari. Ci sono segnali che arrivano da alcuni ospedali che rappresentano un campanello d'allarme. Dopo che per molti mesi la copertura vaccinale ha sostanzialmente tenuto fuori dagli ospedali (salvo rare eccezioni) il Covid, ora qualcosa sta succedendo.

A Roma si sono registrati alcuni casi all'ospedale Sant'Eugenio, un altro focolaio più esteso è stato registrato in una casa di cura della Capitale; in altre regioni situazioni simili, focolaio ad esempio all'ospedale di Trento. Da una parte i vaccini stanno evitando, quasi sempre, la malattia grave, dall'altra i casi di operatori sanitari che sviluppano l'infezione sembrano avvertire che comincia a diminuire la protezione offerta dal vaccino a chi ha ricevuto la seconda dose a gennaio o febbraio.

Meglio giocare di anticipo e proteggere tutti i medici e gli infermieri con una terza dose; discorso analogo per gli over 80 e gli ospiti delle Rsa. In linea di massima, un calendario possibile per la terza dose indica settembre per immunodepressi; ultimi tre mesi del 2021 per Rsa e over 80; operatori sanitari all'inizio del 2022.