La Terapia del Dolore avrà sempre più spazio nella formazione del medico. Già dal prossimo anno sono previsti approfondimenti nei corsi di laurea in medicina e chirurgia. Ne abbiamo parlato con il prof. Francesco Bruno, docente di Terapia intensiva e direttore Anestesia e Rianimazione Policlinico di Bari. Il ‘dolore’ è un’esperienza così cruciale per la nostra sopravvivenza che deve necessariamente ‘proteggersi’ attraverso infinite “vie di fuga ed uscite di sicurezza”; una rete di protezione così articolata, se da un lato spiega la difficoltà di contrastare efficacemente il dolore, dall’altro mette a disposizione dell’algologo più bersagli su cui potenzialmente intervenire. I nuovi analgesici mirano all’individuazione di questi bersagli e al loro controllo attraverso interventi che non prevedono necessariamente l’impiego di agonisti dei recettori per gli oppiacei, ma poiché questi farmaci restano tuttora insostituibili è auspicabile che in futuro assicurino la maggiore possibile selettività sui recettori dell’analgesia perché la complessa problematica creata dagli inevitabili effetti avversi rischia di comprometterne l’utilizzazione.
(Fonte: tratto dall'articolo)