Un gruppo di associazioni inglesi no profit, guidato da Independent Age, afferma che le persone classificate come clinicamente vulnerabili non hanno avuto altra scelta che fare affidamento sulle consegne online, ma il costo del servizio potrebbe essere proibitivo per molti.

Alcuni alimentari all'inizio della pandemia hanno rinunciato a queste spese per i clienti più a rischio, come gli anziani, e ora sono esortati a farlo di nuovo.

Il gruppo, che comprende anche Age UK, Alzheimer's Society, Dementia UK e Carers UK, ha scritto agli amministratori delegati dei più grandi supermercati del Regno Unito per dire che è ingiusto che i loro assistiti debbano subire una batosta economica. Deborah Alsina, amministratore delegato di Independent Age, ha affermato che le consegne gratuite hanno fatto un'enorme differenza durante il precedente lockdown. Ha aggiunto: “Molte persone che sono maggiormente a rischio di coronavirus devono ancora una volta prendere una decisione estremamente difficile: mettere a rischio la propria salute andando al supermercato o assumersi costi aggiuntivi per la consegna del cibo. Le persone che vivono da sole ci hanno detto che non spendono abbastanza per il cibo ogni settimana per raggiungere la spesa minima per la consegna gratuita, e per chi ha un reddito basso l'addebito è un peso".

I supermercati hanno più che raddoppiato il numero di consegne settimanali dando la priorità ai più deboli. Così ad esempio, la catena Waitrose ha affermato di non avere spese di spedizione e ha ridotto il valore minimo dell'ordine a £ 40. Tesco continuerà a dare la precedenza per il servizio ai più vulnerabili, ma il costo per la consegna è stato allineato con quello degli altri clienti.

Mentre Morrisons ha affermato di avere un servizio di consegna a domicilio dedicato ai clienti a rischio o in autoisolamento senza una spesa minima.