L’iniziativa si chiama "Insieme si riparte", un progetto nato dalla collaborazione tra l’Istituto Spallanzani, la Regione Lazio e la Fondazione Mondo Digitale per contrastare l’isolamento delle persone anziane durante l'emergenza sanitariae guidarle all’uso dei servizi online per la salute.
Questi i numeri: 6 scuole superiori romane, 120 studenti nel ruolo di “i-tutor”, 12 volontari della conoscenza senior, 15 associazioni del territorio e 500 over 65 raggiunti. L’obiettivo: rendere le tecnologie inclusive e permettere agli anziani di usufruire di servizi sanitari digitali. Dalla prenotazione del vaccino alla scansione di documenti, sono molti i contesti in cui gli anziani fanno fatica a districarsi e hanno dunque bisogno di un giovane facilitatore che li aiuti a muoversi nel mondo virtuale.
Con un help desk telefonico e un servizio di videochiamata a distanza, giovani e studenti delle scuole superiori del territorio hanno aiutato i più anziani a sperimentare i principali servizi sanitari online, usare le applicazioni su smartphone e orientarsi tra gli strumenti di assistenza virtuale. Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, racconta: “In vent’anni il modello di apprendimento intergenerazionale ci ha consentito di trasformare le tecnologie in potenti strumenti contro solitudine e isolamento e al tempo stesso di investire sul ruolo dei giovani come facilitatori nei processi di innovazione sociale. Oggi il modello non solo è usato in diversi progetti e contesti per insegnare l’uso del pc agli over 65, ma si è dimostrato efficace anche in emergenza per rafforzare lo spirito di comunità e incentivare il paradigma culturale della salute circolare, che ci vede interconnessi e corresponsabili gli uni degli altri”.
Secondo Alberto Pilotto - presidente della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot)- “una diffusione ampia di un modello di cura che includa le tecnologie sarà la sfida dei prossimi anni: sviluppare una rete internet efficiente e diffusa, ridurre costi e adattare la funzionalità dei dispositivi (telefonini, tablet, computer, sensori ecc.) alle persone utenti, sviluppare una vera alfabetizzazione digitale degli anziani e dei caregiver, garantire la sicurezza del trasferimento e archiviazione dei dati "sensibili" a tutela sia del paziente che dell’operatore sanitario”.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)