Le scelte dei grandi investitori sono influenzate da urbanizzazione, invecchiamento della popolazione e ricerca di formazione elevata. In una società come quella italiana, sempre più tecnologica, ma sempre più destinata ad invecchiare, finiremo con il lavorare da casa, fare acquisti solo on line e vivremo in appartamenti con ampi spazi in comune e, da lì, ci trasferiremo in un complesso di co-housing, nato per assistere gli anziani più o meno autosufficienti. Data centres, studentati, residenze comunitarie per anziani, tutti settori che, più o meno legati allo sviluppo della tecnologia, stanno prendendo piede negli ultimi anni. Il mercato offre oggi una molteplicità di opportunità nate dal nuovo contesto sociale e generazionale: dalle student housing alle Rsa, ma anche co-housing e senior housing. Tutti questi immobili non sono a fini individuali, ma sono abbinati ai vari servizi di cui si sente necessità su tutto il territorio italiano.
All’estero questo tipo di mercato immobiliare trova anche altri sviluppi: dai parchi tematici alle case di assistenza medica per finire con i cimiteri. Dunque, a guidare i cambiamenti nella scelta degli investimenti immobiliari è il trend che influenza la nostra vita quotidiana, dall’urbanizzazione(entro il 2037 il 78% della popolazione europea vivrà in un centro urbano)alla ricerca di un livello più elevato di studio e formazione, per finire con la necessità di avere strutture competenti per la vita degli anziani.
Su questa scia Il gruppo francese Aegide Domitys aprirà, entro la fine di gennaio, la sua prima struttura in Italia, a Bergamo. Si tratta di una soluzione differente da una Rsa (residenza sanitaria assistenziale), pensata per le esigenze dei senior autosufficienti, che intendono vivere una vecchiaia attiva. Infatti tutti gli appartamenti hanno vari servizi in comune, che vanno dal ristorante alla piscina, mentre la presenza di uno staff qualificato offre assistenza giornaliera per 24 ore al giorno.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)