Un gruppo di pensionati dei Paesi Baschi, più di due anni fa ha iniziato a manifestare per sollecitare il Governo spagnolo a modificare il sistema pensionistico pubblico. Hanno scelto di chiamarsi la “Marea Pensionista” e la loro portavoce, Conchita Ribera, è convinta che ci sia un disegno politico teso a privilegiare, nella futura riforma, le assicurazioni e i privati rispetto ai cittadini. Il nuovo governo spagnolo ha deciso l’aumento delle pensioni dell 0,9%, ma Conchita e la Marea osservano con attenzione le prossime mosse.
Sono contrari alla “borsa austriaca”: sistema promosso dalla ministra Calviño, che è un fondo dove l’azienda, ogni mese, versa una somma che il lavoratore riscuoterà con la liquidazione. Tra le loro richieste anche quella di mantenere pubblici “i servizi di luce, gas e acqua perché privatizzarli significa fare affari sulla pelle dei cittadini”.
Le loro rivendicazioni virano su altri fronti: chiedono l’aumento degli indici dei prezzi al consumo e che si blindino le pensioni come diritto nella Costituzione. Vorrebbero che la pensione minima sia fissata a 1084 euro perché, tutto quello che sta sotto questa cifra, equivale a trovarsi in uno stato di povertà.
Questa la posizione della Marea cui, nel corso del tempo, si sono aggiunti altri gruppi locali che si riuniscono in strada per manifestare contro un sistema pubblico che, a loro avviso, deve cambiare per rispondere alle necessità dei pensionati di oggi e di domani.
Il calendario delle manifestazioni è settimanale, ma nel frattempo si è costituito il Coespe (Coordinazione statale per la difesa del sistema pensionistico), che si suddivide in circa 300 gruppi in tutto il Paese. Manifestano regolarmente a livello nazionale e regionale come i pensionati francesi che da mesi hanno portato in piazza le proteste e hanno capito che il problema è intergenerazionale; riguarda anche i giovani di oggi le cui pensioni non saranno sostenibili in futuro. Per questo chiedono a tutti i cittadini di unirsi alla loro lotta, in Europa e oltre.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)