L’Italia nell’Unione europea è il Paese con la proporzione maggiore di over 64enni: il 22,6 %, contro una media del 19,7 %. E sarà così anche in futuro, visto che è sul gradino più alto del podio anche per quanto riguarda la percentuale di 50-64enni: il 37,1 %  contro il 34,5 % medio.

E questo accade per la natalità bassissima e per l’alta aspettativa di vita. Chi ha 65 anni in Italia può aspirare a vivere mediamente altri 20,9 anni. Solo in Francia e Spagna ci sono statistiche migliori, con 21,7 e 21,5 anni.

Non è solo questione di demografia, ma di comportamento.

In Italia gli anziani sono al centro delle vite delle famiglie. Sono meno che altrove quelli che vivono soli, nonostante l’età elevata, solo il 28,5% contro il 32,5% medio, il 36,2% in Francia e Germania e addirittura il 46,9% in Danimarca.

L’Italia è tra i Paesi in cui più over 75enni hanno contatti quotidiani con familiari e parenti. Sono il 32,9%.

Siamo superati solo da altri Stati mediterranei, Cipro, Malta, Spagna, e  Irlanda. Numeri che scendono ad Est: in Ungheria, Romania, Polonia, Croazia, Lettonia, Lituania, Estonia, sono meno del 20%, mentre in Germania sono comunque inferiori alla media europea.

Il “protagonismo” dei più anziani nella nostra società è forse alla base dell’anomalia italiana nell’ambito dell’emergenza coronavirus ed è tra le ragioni del numero di contagiati e di morti.

In Corea del Sud, infatti, solo il 3 % dei contagiati ha più di 80 anni; in Germania, in cima assieme a noi alle classifiche sui Paesi più anziani, l’età media dei positivi è di 46 anni, mentre in Italia è di 63.

Prima che nelle città, il morbo ha seminato morte in provincia, laddove gli anziani sono più concentrati e hanno più contatti con le generazioni più giovani: i nipotini che prendono a scuola, i figli 30enni o anche 40enni che ancora vivono con loro o accanto a loro.

C’è chi, soprattutto all’estero, teorizza la separazione degli over 65 o degli over 70 dal resto della popolazione, come alternativa al lockdown totale, o per la fase successiva a quella più acuta.

Nel nostro Paese appare come qualcosa di irrealizzabile. Meglio sarebbe invece trovare soluzioni tecnologiche e mediche.