Due nuovi studi inglesi hanno esaminato l'effettiva efficacia del vaccino Pfizer, scoprendo che di fatto ha prevenuto con successo sia le infezioni sintomatiche che asintomatiche, riducendo i casi di oltre 72 % ventun giorni dopo la prima dose. Percentuale salita all’86% dopo la seconda. Un'analisi separata dei dati dei test Covid ha anche rivelato che una dose del vaccino si è dimostrata efficace per il 57% contro le infezioni sintomatiche in soggetti di età superiore a 80 anni, solo quattro settimane dopo la prima somministrazione. Una seconda dose, di fatto, aumenta la protezione nelle persone con più di 80 anni fino a oltre l'85%. Nel complesso, secondo l’osservatorio di salute pubblica, l'ospedalizzazione e la morte per Covid-19 potrebbero essere ridotte del 75%.

L'analisi mostra inoltre che il vaccino è efficace contro la variante sud-orientale del virus scatenatasi in autunno. Uno studio analogo in Scozia ha mostrato che sia il vaccino Pfzer che quello Oxford / AstraZeneca hanno ridotto, rispettivamente, i ricoveri fino all'85 e al 94%. I risultati, dunque, sono incoraggianti e, potenzialmente, dimostrano che il vaccino ha avuto successo nell'arresto della trasmissione del virus, riducendo il numero dei contagiati, sia sintomatici che asintomatici. Per il Governo inglese una conferma che rafforza la politica di somministrare una singola dose a più persone – almeno per ora -, per procedere solo successivamente con la seconda, che offrirà una protezione più duratura e potenzialmente migliore, in particolare contro le forme più lievi di malattia. Resta ancora in dubbio la possibilità di trasmettere comunque il virus, e pertanto le Autorità raccomandano al momento, anche ai vaccinati, di comportarsi come se avessero il virus, evitando il più possibile i contatti.