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Role of heading in football has to be reexamined over risk of dementia - Colpire di testa il pallone metterebbe il calciatore a rischio demenza

Kuwait Times, 17-12-2020

Secondo l'amministratore delegato uscente della Professional Footballers Association, Gordon Taylor, dovrebbe essere "preso seriamente in considerazione il collegamento tra il calcio e l’aumento del rischio di demenza”.

Taylor lascerà il suo ruolo alla fine della stagione, dopo 40 anni, accompagnato dalle critiche sulla sua incapacità di agire per affrontare il problema della demenza nel gioco. La scorsa settimana un gruppo di ex giocatori internazionali di rugby ha annunciato di aver intrapreso un'azione legale contro gli organi di governo inglese e gallese per le lesioni cerebrali subite.

L'ex attaccante dell'Inghilterra Gary Lineker è tra coloro che hanno chiesto il divieto totale di allenarsi a tutti i livelli del gioco.

"Stiamo effettuando delle ricerche in tal senso. Stiamo esaminando il numero di giocatori che soffrono di demenza cercando di stabilire un nesso eventuale di causalità ", ha detto Taylor a Sky Sports. "Ecco perché è così importante vedere se c’è un riscontro tra la commozione cerebrale e il numero di volte in cui i giocatori in allenamento colpiscono di testa la palla. Non conosco nessun calciatore che rimpianga la sua carriera, ma abbiamo anche il dovere di diligenza e penso che spetti alle autorità non rimandare l'ingresso in partita di nessun giovane per le preoccupazioni per il futuro".

I vincitori della Coppa del mondo inglese Nobby Stiles e Jack Charlton sono entrambi morti di demenza all'inizio di quest'anno, mentre anche a Bobby Charlton è stata diagnosticata la malattia. Lo studio FIELD pubblicato lo scorso anno ha rilevato che i calciatori avevano tre volte e mezzo più probabilità di morire di malattie neurodegenerative rispetto ai membri della stessa età della popolazione generale. Nel 2002, un'inchiesta ha registrato un verdetto di morte per malattia "da lavoro" nel caso dell'ex attaccante inglese Jeff Astle causato da ripetuti colpi di testa alla palla.

Il dottor Willie Stewart, che ha guidato lo studio FIELD, ha effettuato un nuovo esame sul cervello di Astle nel 2014 che ha concluso che il 59enne era morto per encefalopatia traumatica cronica.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Anno Pubblicazione2020
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LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-12-17
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Approfondimenti Online
FonteKuwait Times
Subtitolo in stampaKuwait Times, 17-12-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
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Parole chiave: Attività fisica Demenza senile Funzioni cognitive