I parenti dei residenti delle case di cura inglesi chiedono al governo di cancellare l'obbligo di 2 settimane di isolamento, stabilito per gli ospiti che si recano all'esterno anche solo per una breve passeggiata. Secondo le ultime indicazioni, infatti, a partire dal 12 aprile, sarà richiesta una quarantena di 14 giorni per i residenti che hanno la possibilità di uscire accompagnati dai propri familiari. Questi ultimi hanno già protestato per una misura considerata iniqua. Rights for Resents, associazione che raccoglie le famiglie dei residenti, ha messo in dubbio che il requisito sia equo. "Il personale addetto all'assistenza entra e esce ogni giorno senza alcuna restrizione alle interazioni con la comunità", sostengono i rappresentanti del gruppo.
Leigh Day, che fornisce loro consulenza legale, afferma che "continuerà a fare pressioni sul Dipartimento di Salute e assistenza sociale per rimuovere questo elemento discriminante”. Di fatto, la regola dell'isolamento probabilmente avrà come conseguenza che molti residenti non vorranno più uscire dalla struttura. Con le gravi ripercussioni di carattere psico/fisico, facilmente immaginabili. Ma il governo sembra inflessibile e ribadisce che passare del tempo con altri fuori dalla casa di cura "aumenta il rischio di esposizione al Covid-19 per il residente e potenzialmente anche per gli altri residenti vulnerabili". Fonti governative hanno anche precisato che: "Mentre è possibile mitigare e gestire i rischi di infezione all'interno dell'ambiente controllato della casa di cura - anche testando chiunque vi entri - non è possibile controllare l'ambiente esterno allo stesso modo". E questo nonostante sia stata somministrata almeno una dose di vaccino al 94% dei residenti di case di cura per anziani e al 79% del personale, secondo i dati del SSN inglese pubblicato l’8 aprile.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)