Carla Casalini, 87 anni, fa i mestieri di casa, esce e va al parco. La figlia sorridendo dice che non riesce a stare ferma dopo aver sconfitto il Covid. A metà ottobre ha infatti avuto una tosse molto potente ed una febbre alta che non scendeva. La Ats non è mai intervenuta nonostante i solleciti del medico curante di Carla, la quale ha dovuto addirittura pagarsi il tampone a domicilio, perché neanche le Usca sono mai arrivate. Si è contagiata tutta la famiglia, nonostante le precauzioni.
La signora Carla non si è voluta ricoverare, e per fortuna, non avendo crisi respiratorie non è stato necessario. Andava sua figlia varie volte nella giornata per misurarle saturazione e febbre, mentre il figlio le lasciava la spesa sul pianerottolo. L’anziana è rimasta a casa isolata per settimane, mettendo in ordine, cucendo e cercando di far passare il tempo.
La sua dottoressa di base è stata encomiabile e l'ha seguita sempre, chiamandola tre volte al giorno, e come dice Carla: «Mi ha fatto sentire accompagnata, seguivamo tutti i tentativi da protocollo — eparina, antibiotici, cortisone — anche se all’inizio sembravano non sortire alcun effetto». Anche il quartiere si è mobilitato per aiutarla, e ha potuto contare su custode e vicini di casa attenti alle sue esigenze e anche coccolarla un po'. Ora finalmente il tampone è negativo e lei ci tiene a sottolineare tre cose: «Intanto, mettiamoci sempre le mascherine. Poi, le reti di prossimità sono preziosissime». La terza è una stoccata per Ats: «Perché alla dottoressa non è ancora arrivato il mio vaccino antinfluenzale?».
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)